FIRENZE – Arriva un ulteriore strumento per fronteggiare l’emergenza predazioni nelle aree rurali della Toscana. La giunta regionale nella sua ultima seduta ha approvato un piano biennale di interventi per la lotta al randagismo e per supportare, attraverso il lavoro di veterinari specializzati, gli allevatori nella difesa degli attacchi da lupi e da canidi. Il pacchetto di misure finanziato con 500 mila euro, è in gran parte mirato alla aree rurali con forte vocazione zootecnica, e va a integrare le altre misure già esistenti.
Le azioni del piano derivano da un accordo, che ha recepito le osservazioni della principali associazioni di categoria, per interventi di prevenzione e riduzione della predazione. In particolare viene confermata e rafforzata a sostegno delle aziende che subiscono le predazioni la presenza di un medico veterinario esperto in materia per promuovere modalità di gestione del bestiame in sicurezza e indirizzare sull’utilizzo di adeguati strumenti di prevenzione. Le altre azioni sono destinate a contenere il problema del randagismo, un problema che nelle aree rurali si lega pericolosamente al contemporaneo aumento della presenza del lupo.
Con il pacchetto di interventi approvato viene innanzitutto rafforzata l’azione per la cattura di cani randagi e vaganti, si sostiene l’iscrizione all’anagrafe canina e si promuovono la sterilizzazione in forma agevolata o gratuita dei cani che vivono in ambiente rurale. Nella fase precedente di questo progetto sono stati iscritti all’anagrafe, in ambiente rurale 1172 cani e sono state effettuate 288 sterilizzazioni. Nello stesso periodo sono stati anche catturati 113 cani vaganti.
“Sotto il profilo veterinario – è il commento dell’assessore regionale al diritto alla salute Stefania Saccardi – sottolineo l’importanza di questa azione sia nel sostenere le aziende a rischio predazioni offrendo la preziosa consulenza di un veterinario esperto in queste tematiche, azione che è stata particolarmente apprezzata anche nella fase precedente, sia nel limitare al massimo il problema del randagismo nelle aree rurali, problema che è alla base della grave problematica dell’ibridazione della popolazione lupina con gravissime ripercussioni sugli eventi predatori che colpiscono le produzioni zootecniche.
“Questa misura – è il commento dell’assessore all’agricoltura Marco Remaschi – integra tutte le azioni messe in campo dalla Regione per prevenire e fronteggiare le predazioni e indennizzare le aziende colpite, ma si inserisce anche nell’insieme di interventi che stiamo effettuando a sostegno della zootecnia toscana, in una fase delicatissima, per la crisi del latte ovino. La Regione è concretamente a fianco di un comparto fondamentale per la nostra economia”.
La progettazione sia di questo piano che del precedente è stata effettuata dalla Usl Toscana sud est che interviene nell’area dove questo problema è più sentito, cioè nelle province sud della Toscana: Arezzo, Grosseto e Siena.