FOLLONICA – «Sono anni che chiediamo all’Amministrazione di Follonica di sistemare l’area di via della Pace dietro alle fontanelle pubbliche. Anni che facciamo le stesse identiche richieste e anni che non veniamo ascoltati. Quello che ci fa arrabbiare non è tanto che non ascoltino Forza Italia quanto che non recepiscano le istanze dei follonichesi che vivono nella zona della 167 Est, follonichesi che 30 anni fa hanno versato gli oneri di urbanizzazione anche allo scopo di sistemare quell’area». A parlare è Sandro Marrini, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale a Follonica.
«E il degrado è sotto gli occhi di tutti: in questi giorni di pioggia il parcheggio di via della Pace è diventato un acquitrino, uno spazio pieno di pozze e buche, con il fango che ha preso il posto della polvere che solitamente si alza a ogni macchina che entra. Quindi chi ha posteggiato lì in questi giorni la propria auto si è dovuto attrezzare di stivali di gomma per non tornare a casa pieno di fango».
«Non solo: anche chi è andato a prendere l’acqua alle cannelle pubbliche si è sporcato, perché di fronte ha trovato acqua e fango. Eppure i cittadini non chiedono molto: trovare una soluzione per il terreno del posteggio, ancora sterrato, come per esempio l’installazione di piastrelle, che non comporterebbe una spesa eccessiva ma eviterebbe pozze e polvere. Aumentare i punti luce, anche per una questione di sicurezza. Sistemare la sbarra d’ingresso, installata anni fa a seguito delle segnalazioni di Forza Italia per evitare l’entrata di mezzi pesanti, adesso sempre alzata e quindi inutile. Speriamo che il vento della campagna elettorale soffi anche per i cittadini della 167 Est: magari la corsa al consenso che sta attuando il sindaco uscente porterà qualcosa di buono al quartiere, visto che in cinque anni l’attuale giunta non è riuscita a risolvere il problema. Ma sappiamo come opera il centrosinistra: a poche settimane dal voto si trovano soluzioni ai disagi segnalati da anni dai cittadini per la paura di non venire riconfermati al potere. In fondo questo interessa: rimanere al posto di comando e non ciò che chiedono i cittadini».