RISPESCIA – Fuori, le mura di un normale edificio scolastico, dentro, un’atmosfera diversa. All’Istituto comprensivo 1 Alberto Manzi, a Rispescia, la parola d’ordine è riciclo: tutto si giostra sul riutilizzo di materiali e il no allo spreco.
«Una policy – spiega il Comune in una nota – che l’Istituto ha adottato nell’ambito del progetto di educazione ambientale in collaborazione con il Comune di Grosseto e per la quale è stata premiata, lo scorso anno, come esempio di scuola virtuosa. Le risorse erogate dal Comune sono state così investite per l’acquisto di arredi e materiale didattico, per rendere più vivibili gli spazi. Altre donazioni di privati, poi, hanno contribuito alla realizzazione di una scuola ecosostenibile. L’albero di Natale. All’ingresso della scuola, gli alunni hanno allestito un albero di Natale realizzato con materiali riciclati e, per ultimo giorno di scuola pre-vacanze, venerdì 21 dicembre, hanno accolto l’assessore all’ambiente, Simona Petrucci, con un piccolo spettacolo».
«L’albero di Natale è sostenuto da un vecchio cavalletto in legno – spiega la nota – il verde dei rami è fatto con gli avanzi di cartoncino bristol e le decorazioni appese sono ciondoli presi da mercatini di recupero. Alla base dell’albero, i regalini di Natale». «La scuola di Rispescia- commentano il sindaco, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, e l’assessore all’ambiente, Simona Petrucci– è un esempio che dovrebbe essere preso in considerazione da tutte le scuole. Qua dentro c’è un’altra concezione di come è la scuola, dove il rifiuto non esiste e tutto si ricicla. La scuola dovrebbe appoggiare e sostenere l’economia circolare».
Un esempio di economia circolare. Nel corso della mattinata, le insegnanti hanno aperto le porte della scuola, in un tour tra le classi. Quello che colpisce è la politica di riciclo che è stata adottata in ogni aspetto, grazie all’impegno delle insegnanti. Sulla scia del progetto di educazione ambientale, gli alunni si sono adoperati per rimettere a nuovo la scuola, realizzando manufatti con materiali di recupero tra i più disparati: dalle scatole vecchie ai cappellini da party, dai rotoli di scottex vuoti ai barattoli per biscotti. E, ancora, bottiglie, palline da ping pong inutilizzate, tappi del deodorante, vecchie riviste, rotoli di carta igienica, avanzi di carta da regalo del fioraio. Scatole di vario tipo sono diventate cestini per la differenziata, con altri pezzi sono stati realizzati alfabetieri di vocali e consonanti, solidi geometrici, cartelloni e mappe tridimensionali. Nella classe di arte, la creatività esplode.
Punto di partenza: il cosiddetto “Armadio di Narnia”, un mobile vecchio, da tempo adibito a ripostiglio di oggetti inutilizzati da anni, che è stato rinnovato e rivestito con colori verdi, mentre gli oggetti al suo interno hanno trovato uno scopo diverso. Le mensole sciupate sono state dipinte con spray nelle tonalità del verde, pronte per essere appese al muro e ospitare i libri, i barattoli dei capperi sono diventati portamatite e, con altri materiali, sono stati realizzati dei pannelli colorati sui quali appendere cartelloni. Niente è buttato via, niente lasciato al caso. È tutto curato nei minimi dettagli e anche il colore ha la sua parte. Verde, arancio, blu e giallo prevalgono e si ripetono negli arredi come sui muri, secondo una logica organizzata.
Ogni classe ha il suo colore, il celeste per le aule, il verde per gli spazi comuni. Anche il bagno è organizzato: i bambini si alzano, mettono un magnete di colore rosa (per le bambine) o blu (per i bambini) su un cerchio rosso, che indica che il bagno è occupato, e escono dall’aula senza interrompere le lezioni. Un vero e proprio lavoro corale, che coinvolge le insegnanti e genitori per educare i più piccoli al rispetto dell’ambiente, di sé stessi e degli altri. Una scuola che li abitua a responsabilizzarsi, alla precisione e alla collaborazione e che fa parte di un progetto di cui il Comune è capofila, volto a rendere la città e il suo territorio un mondo migliore.