FIRENZE – 106 chili d’oro frutto di ricettazione e redditi evasi per 2 milioni e 700 mila euro. È l’ipotesi alla base dell’arresto di un uomo di 62 anni residente a Firenze ma di origine palermitana. L’uomo, amministratore di una società operante nel commercio dei preziosi usati, è stato arrestato dalla Guardia di Fiananza, che sta effettuando altre 26 perquisizioni nelle province di Firenze, Pistoia Arezzo e Grosseto al fine di riscontrare la correttezza dei rapporti economici intrattenuti dall’arrestato con vari operatori attivi nel settore della commercializzazione dell’oro. L’uomo fondeva i monili nel forno di casa trasformandoli in lingotti che poi rivendeva.
La finanza ha confiscato beni per oltre 2 milioni di euro, tra cui tre immobili a Firenze, Calenzano e 7,5 chili di oro. L’accusa per lui è di ricettazione, dichiarazione infedele dei redditi, esercizio del commercio professionale d’oro senza possesso dei requisiti e senza aver inviato la prescritta comunicazione alla Banca, e falsità in registri.