GROSSETO – Il sindaco di Grosseto Antonfranceso Vivarelli Colonna contro Giacomo Termine. Il primo cittadino del capoluogo attacca il presidente del Coeso e sindaco di Monterotondo Marittimo contestando proprio come gestisce il suo ruolo al vertice della presidenza della Società della Salute.
«Il Coeso – scrive Vivarelli Colonna -, braccio strumentale nelle politiche sociali dei Comuni del territorio, è impegnato nell’erogazione di tutta una serie di lodevoli servizi complessi tra cui, per l’appunto, la gestione dei migranti ha uno spazio a dir poco marginale: nel vasto bilancio del Coeso, che ammonta a 13 milioni di euro annui, la spesa per i richiedenti asilo arriva appena ai 20mila euro. Lo 0,01 per cento, proveniente, tra l’altro, per metà dalla Regione e per la restate parte dallo Stato».
«Mi pare quindi – annuncia – chiaramente strumentale l’uscita di Giacomo Termine, che utilizza molto poco elegantemente la sua carica di presidente del Coeso per attaccare politicamente il governo in carica, più precisamente il ministro dell’Interno. Ritengo che Termine, in questo caso, debba parlare a titolo personale e non del consorzio nel quale non è detto che tutti i soci la pensino allo stesso modo. Io, ad esempio, che ne sono vicepresidente, apprezzo particolarmente il decreto sicurezza che ha fornito, finalmente, i sindaci di strumenti utili ad affrontare la complessità dei problemi in materia, molti dei quali ritengo siano stati prodotti proprio quando al governo c’era quel partito di cui Termine è espressione».
«Quando Termine fornisce le cifre forse si dimentica, infatti, che proprio da quando Matteo Salvini è ministro dell’Interno il numero di migranti in Italia è sceso in maniera sensibile. E si dimentica, o finge di non capire, che il decreto voluto da Salvini va anche a colpire in maniera dura quella criminalità organizzata nominata dal presidente del Coeso e che tende a sfruttare gli irregolari. Così come non considera che sulle occupazioni abusive, ad esempio, le misure previste dal decreto sono molto più severe di quanto non è avvenuto prima».
«Se i governi passati, evidentemente, fossero intervenuti in maniera dura ed efficace, oggi avremmo un numero inferire di irregolari, di illeciti e di attività criminose. Se gli esponenti del Pd fossero stati meno passivi riguardo al problema dell’immigrazione clandestina – anziché addirittura favorirla per accrescere il peso contrattuale con Bruxelles sullo sforamento del rapporto tra deficit e Pil ben oltre il 2,4 per cento di cui ora ci si riempie tanto la bocca – forse ora non dovrebbero ricorrere a spaventare i cittadini, utilizzando impropriamente le ultime cariche che sono loro rimaste. Il terrorismo psicologico di solito, infatti, non paga, meno che mai quando è intriso del solito, inutile buonismo sinistreggiante».