GROSSETO – Cancellato Fucecchio, il Grifone riparte dalle proprie certezze. Intanto da un vantaggio che farebbe gola anche alle big di serie A: +5 sul Fucecchio, seconda in classifica, +8 su Valdinievole Montecatini e San Marco Avenza, terze in classifica, e +10 sulla Cuoiopelli. Ma al di là dei numeri a confortare tifosi e ambiente è il carattere della squadra, la mentalità vincente che il Grosseto sta dimostrando gara dopo gara. Alla fine lo scivolone di Fucecchio, perché solo di questo si tratta, è passato e a volerla dire tutta è stato un bene che i biancorossi abbiano subìto non una ma quattro reti: da lì, infatti, è venuta fuori la reazione rabbiosa e la grinta ormai assodata che ha il gruppo. Adesso la strada sembra essere un po’ più in discesa, anche se la prudenza non è mai troppa. Vediamo quali sono gli aspetti positivi e negativi emersi sul terreno del Malservisi, in un sabato da ricordare per i tifosi maremmani.
Pollice in su
✔ Sarò scontato, ma il ritorno al gol di Andreotti è di diritto il primo pollice in su della giornata. L’ariete biancorosso torna nel tabellino marcatori con una prestazione sopra le righe. Oltre al gol, da grande attaccante tra l’altro, recupera il pallone in occasione della seconda rete di Cretella e, nel primo tempo, serve a Luci il possibile assist per sbloccare la partita. Non solo, perché nei primi 45’ fa reparto da solo sgomitando nel fango del Malservisi.
✔ 13 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta. Ma soprattutto 31 reti segnate (22 in campionato e 9 in Coppa) e 14 subite (11 in campionato e 3 in Coppa) sono numeri importanti che rispecchiano il momento d’oro del Grifone e le sue caratteristiche offensive.
✔ Se il centrocampo è uno dei segreti di questo Grosseto, il merito è soprattutto di Cretella e Zagaglioni. Contro il Montecatini hanno fatto la differenza e trascinato il Grifone. Cretella ha segnato la seconda rete e retto il centrocampo, mentre Zagaglioni gli ha servito l’assist e poi ha chiuso la gara con il terzo gol, stampando sul palo dopo poco il tiro del possibile poker. Due elementi fondamentali per qualità e quantità.
✔ Dietro agli autori dei gol e all’ottima prestazione della squadra ci sono due giocatori che meritano di essere citati per aver fornito una prestazione super. Il primo è Cantore, rilegato in un ruolo in cui per meritare la copertina bisogna fare gli straordinari. E lui li ha fatti, tagliando letteralmente le gambe al Montecatini e disimpegnandosi con eleganza, come chi danza nel fango senza sporcarsi. E poi Boccardi, in attesa di una consacrazione definitiva, entrato negli ultimi 15 minuti e destinato a un 6 politico che ha rifiutato con i fatti. Facendo a pezzi quel che rimaneva dei biancazzurri, abbattendo, o quasi, il palo alla sinistra di Bellini e servendo poi l’assist a Zagaglioni per il 3-0.
Pollice in giù
✔ Nonostante la gara estremamente difficile e complicata la posizione di Luci dietro alle due punte pare non aver portato grandi risultati. Il centrocampista sembra più a suo agio nel 4-3-3. Difficile comunque fare un’analisi dettagliata per il 4-4-2 a rombo, soprattutto vista la gara dai due volti, e perché fin qua a fare la differenza non è stato tanto il modulo quanto la voglia dei giocatori.
✔ I ritardi nel rifacimento del manto erboso dello stadio Zecchini potevano complicare la situazione al Grosseto. E invece la squadra è riuscita a sopperire, con la propria forza e determinazione, anche a questo aspetto.
✔ Difficile distinguere titolari e panchinari in un gruppo così bene assortito. E questo è un pregio, ci mancherebbe, ma la cosa che forse manca è la presenza di un leader che si carichi la squadra sulle spalle provando, e anche forzando, la giocata nei momenti più difficili. A Fucecchio è mancato questo, e anche sabato a Gavorrano il Grosseto è riuscito a venirne fuori grazie al gruppo (e chiaramente alla prodezza di Andreotti, ottimamente servito da Fratini). Un’analisi, questa, che spero possa essere smentita nelle prossime partite.