AMIATA – Il PD dell’Amiata unito: «Per la geotermia si rispettino le particolarità della montagna». In previsione della legge regionale un documento dei democratici raccoglie le proposte e i paletti allo sfruttamento della risorsa
«Da sempre la geotermia, il suo sviluppo e il suo sfruttamento rappresentano un tema dirimente nel dibattito politico dell’Amiata, la discussione di una legge regionale sul tema fornisce, una volta per tutte, l’occasione per far sentire la voce dei circoli del Partito Democratico di tutta la montagna, senza distinzione di comune, provincia o versante – a dirlo in una nota congiunta sono Circoli ed unioni comunali PD Amiata Grossetana e Senese – L’energia geotermica rappresenta da anni una realtà del nostro territorio, proprio per questo non è accettabile non governarla o, peggio, renderla elemento di divisione. La proposta di legge avanzata dalla Giunta Regionale è un punto di partenza, che cerca di definire criteri di regolamentazione e di uso della risorsa su cui anche noi abbiamo voluto dare il nostro contributo. Forte attenzione agli aspetti ambientali, ma con un approccio “del fare” in alternativa a quello “dell’impedire” tipico di che sta tentando di negare che l’energia geotermica sia un’energia rinnovabile per impedire che possa usufruire degli incentivi previsti per le rinnovabili».
«Nel documento che abbiamo fatto pervenire ai consiglieri Marras, Bezzini e Scaramelli, per dare un nostro contributo alla discussione sulla legge – spiega la nota – abbiamo ribadito il nostro no alla costruzione di PC6 e la necessità di mettere paletti chiari per loro sfruttamento della risorsa geotermica e siamo felici che il recente intervento sulla questione delle “Aree Non Idonee” (ANI) vada nella direzione di raccogliere le richieste dei territori, il ragionamento che abbiamo posto alla base del nostro lavoro, regolamentando la questione».
«Non si può infatti non tenere conto della particolarità dell’Amiata – sottolinea la nota – Non si può pensare di fare centrali in territori vocati alle produzioni di qualità e al turismo; non si può pensare di costruire nuove centrali senza garantire le migliori teconologie di abbattimento; non si può pensare di gestire la risorsa getoermica senza una vera ricaduta sul territorio, che tocchi le imprese ma che non accentui le divisioni economiche tra comuni. Di conseguenza si chiedono certezze sugli abbattimenti mettendosi in linea con i limiti sanciti dall’Unione Europea; si chiede di indirizzare i soldi delle compensazioni economiche in modo che possano essere usati unitamente dal territorio e non più dai singoli comuni».
«Non possiamo vietare la geotermia a chi la vuole fare – conclude il Pd amiatino – ma ci vogliamo arrogare il sacrosanto diritto di decidere se e come la vogliamo sull’Amiata, decidendo noi per il nostro territorio senza farlo fare a chi vive in situazioni completamente diverse, vicine a noi solo per questo tipo di sfruttamento energetico. Siamo sicuri che il nostro documento, frutto del lavoro dei circoli di tutta la montagna, non rimarrà inascoltato e potrà essere di aiuto a definire criteri di regolamentazione senza cadere nelle strumentalizzazioni e forzature insostenibili che, le attuali forze di governo nazionale, propagandano in questi giorni».