FOLONICA – “Dopo l’approvazione della mozione in consiglio regionale ed il richiamo forte delle istituzioni e di chi vive nei Comuni di Follonica e Scarlino, ci saremmo aspettati dall’assessore Fratoni una risposta meno semplicistica sull’inceneritore, più oculata ed attenta alla salvaguardia della salute dei cittadini ed alla qualità ambientale e di vita del territorio” così il sindaco Andrea Benini esprime la propria perplessità a proposito della posizione espressa dall’assessore regionale all’ambiente Federica Fratoni sull’inceneritore di Scarlino.
“Non stiamo parlando soltanto di una questione puramente tecnica – continua Benini – sull’opportunità di aprire o chiudere un’attività con ciò che chiaramente questo comporta, il cui merito non manca di creare preoccupazione per i lavoratori. Però un’amministrazione ha il dovere di pensare al suo territorio ed a come questi impianti impattino sul futuro dei propri cittadini. Lo stato di salute di un territorio e di chi ci vive non può passare in secondo piano rispetto gli interessi che stanno dietro alla riapertura dell’inceneritore. Per questo ed altri motivi di visione e sviluppo del territorio, il Comune di Follonica ribadisce la sua contrarietà al funzionamento dell’inceneritore e lo sforzo a costruire un sistema virtuoso del trattamento del ciclo dei rifiuti”.
“È vero, come indicato dall’assessore Fratoni – dice ancora il sindaco – che la valutazione di impatto sanitario non è applicabile per questo tipo di attività: ma come la si può considerare con superficialità? Come si possono ignorare gli effetti ambientali sul territorio dell’impianto di incenerimento in funzione? Vorrei sottolineare che non si è vittime di questo o quel comitato se a parlare è un nucleo di professionisti ed un’intera comunità. La Vis è indispensabile per analizzare tutti i possibili impatti derivati dall’avvio dell’attività e, quindi, salvaguardare la qualità dell’ambiente e della vita. Continuiamo, poi, a ritenere determinanti anche i documenti prodotti dal Cnr di Napoli”.
“Le conseguenze sull’ambiente – conclude Benini – sul benessere e sulla salute devono essere valutati prima, non a posteriori, come indicato dall’assessore regionale. Gli impatti negativi devono emergere prima che questi si verifichino effettivamente. Una valutazione tardiva e a posteriori non servirebbe più a niente. Quindi, mentre la Giunta Regionale Toscana persegue nel rilascio degli atti autorizzatori senza prendere in considerazione gli esiti di consulenze tecniche ed eventuali pareri contrari degli organi giudicanti, il Comune di Follonica ribadisce il suo “no” all’impianto e prosegue la sua battaglia. Il ritiro della delibera di autorizzazione da parte della Giunta Regionale Toscana non è ancora avvenuto, e probabilmente non arriverà, quindi non ci rimane che andare avanti, in attesa anche che si esprima il Tribunale Regionale, a cui ci siamo appellati”.