GROSSETO – Sono 25 i neo abilitati come Conduttori di cane da traccia e cane limiere grazie al corso attivato dall’Ente di Produttori Selvaggina presso la sede di Confagricoltura Grosseto, in collaborazione con la Regione Toscana, che ha fornito le principali indicazioni tecniche per programmare i corsi e conseguire questa abilitazione.
“L’attività del cane da traccia è una vera e propria risorsa per la gestione faunistica” comunicano gli uffici territoriali della Regione Toscana, specificando che “il cane da traccia, è un cane selezionato ed addestrato al recupero, l’abilitazione del conduttore e del cane consiste proprio nell’attività di ritrovamento dei mammiferi di grossa taglia, normalmente ungulati, involontariamente feriti durante un’azione di caccia, durante un intervento di contenimento o a causa di un incidente stradale.”
È importante specificare che il recupero dei capi feriti non costituisce assolutamente un’azione di caccia, ma è un servizio etico, perché evita nella grandissima parte dei casi una morte lenta del capo ferito, e a favore della comunità. L’utilizzo del cane limiere, invece, è rivolto esclusivamente al cinghiale. Avviene nel corso di operazioni dette “girate”, utilizzabili sia in regime di controllo ai sensi dell’art. 37 della LRT 3/1994 sia in regime di caccia. Di norma la girata viene condotta in zone con particolari caratteristiche, aree boscate di ridotta estensione, o esigenze ambientali (aree protette, aree a vincolo venatorio, ecc), in quanto è uno strumento a bassissimo impatto nei confronti dell’altra fauna e dell’ambiente.
“Per il futuro”, continua la Regione Toscana, “ci auguriamo che tecniche ecocompatibili e sostenibili, come il recupero dei capi feriti con il cane da traccia e la girata con il cane limiere, siano sempre più diffuse nella nostra regione e che, quindi, il numero di persone attente e sensibili a questo argomento sia in costante crescita.”
L’evento di consegna degli attestati è avvenuto martedì 6 Novembre nello splendido scenario della Tenuta vitivinicola “Val delle Rose”, proprietà della Famiglia Cecchi, in località Poggio la Mozza, che gentilmente ha offerto una degustazione dei suoi miglior vini. All’evento di consegna degli attestati hanno partecipato i rappresentanti della Regione Toscana il Dirigente del Settore Attvitià Faunistico Venatorie, pesca dilettantistica, pesca in mare Dr. Paolo Banti, i referenti dell’ Ufficio di Grosseto Dr. Massimo Machetti e Dr.ssa Giorgia Romeo, il Presidente regionale EPS Dr. Jacopo Savelli e Riccardo Batassa esperto recuperatore e conoscitore del territorio grossetano . La giornata ha visto anche la simulazione di un recupero di un capo ferito con cane da traccia effettuata da Carlo Salvestroni, conduttore abilitato di cane da traccia e cane limiere.
La conclusione dell’ iniziativa infine è stata lasciata alle ali di un assiolo, piccolo rapace recuperato da Progetto Migratoria “Corte degli assioli”, che all’imbrunire ha spiccato il volo in mezzo alle vigne e ai boschi della Tenuta Val delle Rose, tornando finalmente in libertà dopo un breve periodo di riabilitazione.