GROSSETO – Maremma Migliore non fa più parte della maggioranza di centrodestra. La coalizione che sostiene il sindaco Antonfracesco Vivarelli Colonna perde così il movimento civico che esprime come consigliere Francesca Pepi e che era rappresentato in giunta, fino a qualche giorno fa, dall’assessore Fausto Turbanti.
«Turbanti è stato sfiduciato già dal mese di aprile – spiegano dal direttivo di Maremma Migliore che stamattina ha incontrato i giornalisti – e oggi non ci rappresenta più». Scaricato Turbanti però i vertici del movimento, a iniziare dal presidente Massimiliano Pepi, hanno chiarito che la loro scelte di “rompere” con il centrodestra non dipende solo dall’operato dell’assessore, ma anche dall’atteggiamento e dalla volontà del sindaco e della maggioranza. «Fino ad oggi, in questi due anni – ha spiegato Umberto Casalini – sono stati soltanto interventi spot per la sicurezza, noi abbiamo sempre chiesto invece interventi strutturali. Facciamo un esempio: se non si assumono agenti di polizia municipale è inutile dare vita a iniziative che poi non vengono portate avanti per mancanza di personale». Queste naturalmente sono scelte che vanno ad incidere sul bilancio e quindi per farle c’è bisogno di avere una prospettive e volontà politica. «Quella che è mancata – dice Francesca Pepi – perché ogni volta che dovevamo lavorare su qualche progetto ci veniva ripetuto che nella macchina comunale è tutto bloccato. Non c’è mai stata una visione».
Ma come si comporterà da oggi in poi Maremma Migliore. «Valuteremo provvedimento per provvedimento – dice Francesca Pepi – se ci saranno temi a noi cari li voteremo, in quel caso daremo il nostro appoggio esterno e continueremo, anche più di prima, a proporre le nostre idee e i nostri progetti».
Rispetto alla diatriba interna tra esponenti di Maremma Migliore, il direttivo ha le idee chiare: «Ci siamo sempre mossi rispettando il nostro statuto. In consiglio comunale andremo avanti con questo gruppo e non entreremo nel gruppo misto. Abbiamo anche invitato, appellandoci alla loro sensibilità, i nostri rappresentanti nelle società partecipate a dimettersi. Starò a loro». L’appello è anche per Roberto Baccheschi che “in quota” Maremma Migliore è stato indicato nel Cda di Acquedotto del Fiora.
Lo strappo in maggioranza dunque si annuncia piuttosto problematico: non influirà sicuramente sui numeri in consiglio, ma apre un altro fronte tra le opposizioni, che sicuramente non sarà molto silenzioso.