GROSSETO – «In un momento di grande tensione per l’Italia alle prese con una manovra finanziaria impostata alla riduzione degli sprechi, ecco che a Grosseto ci si appresta a rifare nuovi giri sulla meravigliosa scala del nuovo ospedale» a dirlo, in una nota, è il coordinamento provinciale sanità della Lega di Grosseto.
«Facciamo fatica, come partito di maggioranza – prosegue la nota – a rapportare le critiche sulla qualità dell’assistenza della Asl alla magnificenza dell’imponente scala del nuovo nosocomio. Considerato che anche per noi la situazione è grottesca, rigiriamo al direttore generale Desideri tali critiche. Viste le lunghe liste di attesa per le visite, non era meglio aprire nuovi ambulatori, assumendo nuovo personale medico ed infermieristico e soprattutto nuovi apparecchi senza aspettare la donazione di turno da qualche associazione?».
«A che serve una scala così bella in un nosocomio per intensità di cura – chiarisce la Lega – forse si deve dimenticare il fallimentare progetto dei setting? Ma in campagna elettorale il centro destra non ha vinto le elezioni anche per abolire tale progetto? Perché in area vasta, cioè in tutti gli altri ospedali di Arezzo e Siena, ci sono i reparti ed a Grosseto no? La Lega Salvini non vuole responsabilità su queste scelte di mattone e non di sanità, ma tiene a precisare agli attuali cittadini della provincia di Grosseto che, quando andrà a governare in Toscana, si ritroverà grandi debiti fatti per progetti fallimentari in partenza».
«La Lega Salvini – conclude la nota – non ci sta a far gravare sulle spalle dei cittadini gli interessi passivi dei mutui che incideranno inevitabilmente sulle prestazioni assistenziali e questo è bene che si sappia già da adesso. Noi pensiamo a più medici, più infermieri, più prestazioni e meno scale faraoniche. Questo è stato e sarà il nostro punto di vista, chiaramente mai ascoltato da chi ha governato la sanità fino a oggi e che, su quelle scale, continua a fare inopportune passeggiate. Salgono a spese nostre, e salgano pure fino in cima, nel 2020 la caduta sarà solo più rovinosa».