GROSSETO – «Alla bella età di 85 anni mi sono ritrovata a dover sperimentare l’efficienza del Servizio sanitario nazionale». A parlare, in una lettera, è una nostra lettrice, Arduina Albertini che racconta la propria esperienza all’ospedale Misericordia, nel reparto di ortopedia. «Ne avrei fatto volentieri a meno, ma devo dire che nella disgrazia ho avuto la fortuna di capitare in buone mani».
«Non che fossi ben disposta, tra il trauma dell’incidente e la paura di finire tra i casi di malasanità mi sarei tenuta anche l’osso rotto pur di non varcare la soglia della sala operatoria. Ma un conto è immaginarsi le cose, un altro viverle – prosegue -: quando la gamba ha ceduto e sono finita in terra davanti a mia nipote non si é rotto solo il femore, tutte le mie sicurezze sono andate in fumo. Mi sono resa conto di quanto dipendessi dall’aiuto degli altri e, nel mio – ripeto – fortunato caso quest’aiuto si é manifestato attraverso persone e servizi disparati: dal bagnino che mi ha tenuto la mano fino all’arrivo dell’ambulanza, all’ortopedico del pronto soccorso. Un grazie in particolare a tutto il personale del reparto di Ortopedia dell’ospedale di Grosseto che ha avuto la pazienza di sopportare i miei capricci di malata riottosa e di accompagnarmi con il sorriso nel percorso appena incominciato della guarigione».