di Barbara Farnetani
MASSA MARITTIMA – Il partigiano Gianni è morto. È mancato la scorsa notte, all’età di 88 anni, Renato Piccioli (nella foto a destra. Fonte: Anpi), uno degli ultimi partigiani della Maremma. Sempre attivo sino all’ultimo, non era voluto mancare, il mese scorso, alla commemorazione per i martiri di Niccioleta che si era svolta a Castelnuovo Val di Cecina, luogo dell’eccidio.
Renato Piccioli si è sentito male ieri sera, mentre, con l’amatissima moglie Alfredina, guardava alla tv la partita dell’Italia. Trasportato all’ospedale è morto nella notte. «Una grande perdita per Massa Marittima – ha detto Anna Maria Lot, dell’Anpi – un uomo che era una bandiera per la città, un’istituzione, sempre presente alle cerimonie di commemorazione».
Piccioli (a destra un’immagine giovanile. Foto: fonte Anpi) aveva fatto parte dei primi gruppi antifascisti a Massa Marittima, “I ragazzi della Torre”, così chiamati perché si riunivano segretamente nell’antica Torre del Candeliere, poi, dopo l’8 settembre, si unì alle brigate partigiane. In breve tempo, grazie al suo coraggio, gli viene affidato il comando della Banda partigiana “Camicia Bianca” che controllava la zona compresa tra Massa Marittima, Follonica e Giuncarico teatro di una battaglia che vide la sconfitta, a Schiantapetto, di un gruppo di Repubblichini. L’occupazione di Massa Marittima, il 10 giugno del 1944, fu forse l’azione più memorabile di Piccioli e compagni, ben 14 giorni prima dell’arrivo delle truppe americane. Tra i collaboratori del partigiano Gianni anche la coraggiosa staffetta, Medaglia d’oro della resistenza, Norma Parenti.
La morte di Piccioli è una perdita per tutta la comunità: con lui scompare un altro frammento della storia che ha fatto l’Italia Repubblicana.