TORINO – L’appuntamento con la dodicesima edizione di Terra Madre Salone del Gusto si sta avvicinando. Dal 20 al 24 settembre la città di Torino ospiterà questo evento internazionale dedicato all’agrobiodiversità, nel quale saranno rappresentati anche i presidi Slow Food maremmani.
Tra coloro che porteranno alta la bandiera grossetana, troviamo Jacopo Goracci, che oltre a dirigere a tempo pieno la splendida Tenuta di Paganico, è presidente dell’Associazione Razza Bovina Maremmana ed è responsabile del Presidio della Razza Maremmana per Slow Food. A Terra Madre, sarà presente in ben tre forum che si terranno presso il Lingotto Fiere:
Il 21 settembre parteciperà dalle 10:30 alle 12:00, come relatore del dibattito “Oltre la Pac : verso una politica alimentare comune” dove si affronterà la necessità di una nuova politica europea di sostegno alle aziende agricole e successivamente, dalle 14:00 alle 16:00, sarà il moderatore per il forum “Allevamento di qualità – I bovini” dove verranno presentate forme di allevamento in grado di preservare ambiente e benessere animale.
Ioltre, il 22 settembre dalle 16:00 alle 18:00 sarà tra i relatori del forum “Allevamento di qualità – I suini”, dove gli allevatori Slow Food presenteranno forme di allevamento alternative a quello industriale.
Jacopo Goracci è laureato in Scienze della produzione animale a Pisa ed ha conseguito un dottorato sul legame tra pascolo e qualità della carne dei suini di razza Cinta Senese.
Forte del suo background accademico, con le sue riflessioni ci permetterà di analizzare alcune tematiche alimentari più consapevolmente.
In una recente intervista, Goracci analizza il concetto di biologico, che per noi consumatori equivale ad una garanzia per la qualità del cibo, ma che in realtà meriterebbe attenta analisi.
Il “bio”, che invade gli scaffali delle grandi catene di supermercato, non è lo stesso che si può trovare solamente dai piccoli produttori locali.
Questo è uno dei tanti interessanti spunti di riflessioni che accenderanno il dibattito nei forum presieduti da Jacopo Goracci e dai rappresentanti dei presidi Slow Food.