MASSA MARITTIMA – Parlano di scarsa dignità e qualità dei trasporti nonostante gli aumenti i pendolari che hanno scritto una lunga lettera al sindaco di Massa Marittima, Marcello Giuntini, per segnalare la condizione dei bus Tiemme.
Dalle foto inviate si vedono sedili strappati, tendine sporche e ormai logore, e in generale una situazione di degrado. «Alcuni mesi fa fece notizia un autobus a Roma che si incendiò, la cronaca parlava di un mezzo vecchio e quindi poco affidabile, il mezzo era dei primi anni duemila. Ebbene, molti autobus che vengono usati dalla Tiemme, sono degli anni novanta, se non fine ottanta. Al di là della data di prima immatricolazione, dette macchine presentano un degrado evidenziato da sedili sfondati, tende parasole strappate, guarnizioni ai finestrini ammalorate che fanno vibrare i vetri con rumori continui e molesti, mensole portaoggetti con lo stesso problema di rumori, aria condizionata inesistente o non funzionante, parti in plastica che si degradano, appoggia braccia bloccati e altro ancora».
«Inoltre capita spesso che gli autobus incappino in guasti meccanici che portano a ritardi o addirittura a mancanza del servizio con conseguenze facilmente immaginabili ai nostri danni. La situazione è stata segnalate più volte all’azienda che gestisce i trasporti negli ultimi mesi, senza però avere un benché minimo miglioramento del servizio, malgrado qualche tiepida mail di risposta. Inoltre, a peggiorare la situazione, dallo scorso giugno sono aumentati i prezzi di oltre il 30 %. Gli aumenti, per chi viaggia costantemente, hanno una valenza superiore a 200 Euro all’anno; inoltre non possono essere più fatti gli abbonamenti settimanali, semestrali e per il periodo scolastico (settembre-giugno), limitando la scelta solo al “mensile”, “trimestrale” e “annuale” e, di fatto, togliendo la capacità di scelta al pendolare a secondo delle sue esigenze preferite, costringendolo ad un esborso maggiore dovuto all’adattamento della nuova situazione. Chi ha un figlio che usufruisce dei mezzi pubblici per andare a scuola, ad esempio, è costretto a fare l’abbonamento annuale, oppure più volte il trimestrale, incappando in entrambi i casi in spese maggiori se comparate con la situazione antecedente a giugno».
«Inoltre giungono voci che detti rincari siano causati dal fatto che molti fruitori del servizio non pagano né biglietto né abbonamento e quindi, per sopperire alle spese, si va a frugare ulteriormente nelle tasche di chi già paga correttamente». Claudio Ulivelli e i pendolari che hanno firmato la petizione chiedono al sindaco Giuntini di intervenire «verso la pubblica amministrazione regionale e verso l’impresa che ha in carico il servizio in questione».
Il sindaco Marcello Giuntini accoglie le richieste dei pendolari: «Come Comune non abbiamo competenze dirette, ma esprimo tutta la mia solidarietà nei confronti dei pendolari, tra l’altro sono padre di ragazzi che per scuola di spostano con l’autobus e conosco perfettamente il problema dei rincari». Il primo cittadino concorda sul fatto che «si ha diritto a trasporti decorosi, a maggior ragione visti gli aumenti delle tariffe: tra l’altro non trovo giusto che siano un modo per combattere l’evasione di chi sale senza pagare. A tal proposito scriverò nuovamente sia a Tiemme, che all’assessore regionale perché si facciano maggiori investimenti nel settore trasporti».