FOLLONICA – Follonica, Acquedotto del Fiora interviene in merito ai forti odori riscontrati nei quartieri di Senzuno, Salciaina e Cassarello nell’ultimo periodo e riconducibili alle attività del depuratore.
La problematica dello smaltimento fanghi di depurazione civile nasce a partire dalla cosiddetta sentenza COIMPO, confermata in Cassazione nel 2017, in seguito alla quale la Regione Toscana, seguita poi dalle altre regioni italiane, di fatto ha bloccato lo smaltimento in agricoltura, principale destinazione dei fanghi prodotti dai depuratori del servizio idrico integrato. Immediato è stato l’allarme dei gestori del servizio idrico integrato, che subito si sono attivati da un lato per evidenziare le criticità causate da tale presa di posizione della Regione e dall’altro per individuare sia forme di smaltimento alternative che soluzioni tecnologiche per la riduzione della produzione di tale tipo di rifiuto.
Unica possibilità di continuare ad inviare una seppur esigua parte di tali fanghi in agricoltura era stata la norma di settore emessa dalla Regione Lombardia, norma che però è stata immediatamente impugnata presso il TAR dai Comuni lombardi che ne eccepivano la legittimità legislativa; il ricorso è stato vinto dai Comuni e la norma ha perso efficacia. Per questo motivo, ad oggi, i gestori del servizio idrico integrato di tutta Italia si trovano a fronteggiare un’emergenza causata da un vuoto normativo (si attende inutilmente da circa due anni la revisione del decreto legislativo di settore) e dal conseguente atteggiamento di autotutela delle Regioni: questa emergenza si traduce operativamente nella mancanza di siti di conferimento per i fanghi di depurazione. I gestori del servizio idrico stanno con solerzia continuando ad adoperarsi per individuare soluzioni alternative e per realizzare opere finalizzate al contenimento della produzione, ma lo scenario in continuo divenire (e purtroppo sempre in peggioramento) ha costretto tutti gli operatori del settore ad effettuare un “anomalo” deposito temporaneo dei fanghi di depurazione presso gli impianti di produzione degli stessi.
In questo scenario, Acquedotto del Fiora è quotidianamente e costantemente impegnato nel garantire la massima movimentazione possibile dei fanghi presenti sugli impianti in propria gestione e nel mettere in atto misure di mitigazione dei disagi che l’eccedenza degli stessi rischia purtroppo di causare: in particolare, si sta già provvedendo allo spargimento di sostanze deodorizzanti sulle aree di permanenza dei rifiuti.