GROSSETO – “La sentenza 74 del 2018 della Corte Costituzionale, ad aprile, ha dichiarato incostituzionale il comma della finanziaria del 2016 che prevedeva fondi per la seconda tranche di Comuni finanziati con il Bando periferie. Erano soldi che non potevano essere spesi, e il PD di Renzi ha gestito il tutto come un mero spot elettorale per le amministrative, spot con cui in sostanza prometteva un illegittimo spendi e spandi”. A parlare è l’onorevole della Lega Mario Lolini.
«È sulla base di questo, non di tagli dei “cattivi” legastellati al Governo, che i Comuni del secondo gruppo non saranno ad oggi finanziati, mentre i primi 24 sono stati finanziati regolarmente. È per porre rimedio ad una vera e propria presa in giro perpetrata ai danni degli amministratori locali dal precedente Governo e sulla base della sentenza della Corte Costituzionale, che con l’emendamento votato all’unanimità dal Senato, abbiamo liberato 2 miliardi di euro (prima bloccati dal Pd con l’assurda austerity imposta dalla legge di bilancio). Perché adesso, per tutti i Comuni che hanno saputo ben amministrare, e non solo per quelli del Bando che avranno comunque la copertura per i primi impegni presi e anche per altre opere, tornerà una reale la possibilità di spesa».
«Inoltre, la scelta di questo Governo di tenere in vita la graduatoria del bando periferie spostandone il finanziamento al 2020, serve per trovare risorse reali e spendibili e non inesistenti, con cui realizzare legalmente le opere indicate. Sostanza, non forma. Realismo, non promesse. Tant’è che mentre sulla piazza il PD becera di tagli, in aula, per salvarsi la faccia sapendo la verità, il PD vota l’emendamento. Con buona pace di Renzi e dei suoi spot elettorali, noi della Lega con gli amici dei M5S abbiamo un altro stile: affrontiamo la realtà e cerchiamo soluzioni percorribili nell’interesse dei cittadini e dei territori».