CAPALBIO – Roberto Maroni, ospite di Capalbio Libri, sul palco di piazza Magenta ha espresso il proprio pensiero a 360 gradi su lavoro, pensioni e immigrati, ma anche sul suo futuro nella politica.
«Il contratto di Governo prevede l’abolizione della Legge Fornero che è una cosa buona e giusta – ha detto Maroni – servono tanti soldi, una copertura rilevante, ma va fatta e mi auguro che il Governo la faccia. E’ giusto che chi lavora per 40 anni possa andare in pensione senza vedersi costretto a rimanere. Circa il cosiddetto “criterio dignità”, tanto contestato dal mondo delle imprese, condivido questa posizione: la mia esperienza da Ministro del Lavoro mi aveva portato a fare la Legge Biagi che rendeva più facile l’ingresso, meno rigidi i contratti di lavoro, regolarizzandoli. Mi auguro che adesso in Parlamento vengano reintrodotti i voucher, che io avevo già introdotto per l’agricoltura e il turismo, perché combattono il lavoro nero. Infine spero che venga reso meno costoso e meno rigido il mercato del lavoro, perché altrimenti il rischio è che si perdano posti di lavoro, anziché crearli».
«Sulla questione immigrati – ha aggiunto Maroni – quello che bisogna fare è fermare le partenze, poi si può discutere sui modi e sui toni. Ma a me interessa la sostanza. Io l’avevo già fatto da Ministro dell’Interno, quando c’è stata la cosiddetta Primavera Araba, inizio del 2011. Allora non c’erano le ONG, questa l’unica differenza rispetto ad allora. Finalmente un Governo che fa sentire la sua voce in Europa. Allora non fu possibile perché l’Europa non ci ascoltò, speriamo che si prosegui su questa strada. Non condivido le polemiche contro Salvini e il Governo su questa posizione: bisogna essere duri».
Dell’attuale Governo, l’ex Governatore della Lombardia ha detto «Finora in realtà ha fatto solo il Decreto Dignità. Bene sull’immigrazione, bene sulla sicurezza. Sulle competenze del Vicepremier Di Maio è un punto interrogativo. Mi preoccupa, ma sospendo il giudizio. Mi preoccupano anche le posizioni contrarie alle infrastrutture, in particolare alla Tav. Questa va fatta, riduce l’inquinamento. Spero prevalga il buon senso, le infrastrutture sono utili, servono al Nord produttivo. Per quanto mi riguarda sono della Lega, non ho ruoli istituzionali per mia scelta. La politica è una passione, è come la musica, che seguo sempre a prescindere dai ruoli, che ho coperto per 30 anni. Ho deciso io di cambiare, ora seguo la politica da militante, da leghista, come sono stato da sempre. Qualcuno mi dice di tornare, ma io ho deciso di cambiare vita. Non ho più intenzione di ricoprire ruoli istituzionali, altrimenti avrei continuato a fare il Governatore della Regione Lombardia. Ho deciso io di smettere, non ero obbligato a farlo. E sarò sempre leghista, perché la Lega è immortale».
«Attualmente – ha concluso Maroni – sono impegnato con la collaborazione con l’Università di Pavia, abbiamo un grande progetto che partirà a settembre sui Millenials. Ce ne occuperemo con un forum permanente e con tante iniziative».
Il festival “Capalbio Libri”- Quarto appuntamento stasera, lunedì 30 luglio, per Capalbio Libri, la rassegna letteraria dell’estate, che proseguirà sino al 6 agosto, a Capalbio (Gr) per un totale di dodici appuntamenti. Salirà sul palco di Piazza Magenta, alle ore 19, Lia Levi, che presenterà il suo libro Questa sera è gia domani – E/O, Premio Strega Giovani 2018. A condurre la serata il Direttore de Il Tirreno Luigi Vicinanza. Sul palco anche la saggista Mirella Serri. Letture di Irene Grazioli Fabiani. Il festival letterario, giunto alla sua dodicesima edizione, si svolge come da tradizione in Piazza Magenta, nel cuore del centro storico del borgo maremmano. La manifestazione è ideata e diretta da Andrea Zagami, organizzata dall’agenzia di comunicazione Zigzag in collaborazione con il Comune di Capalbio.