FOLLONICA – «Dopo il parere favorevole della Conferenza regionale dei servizi, sindacati e lavoratori di “Scarlino Energia” cantano vittoria. Se da parte dei lavoratori è comprensibile, non altrettanto è da parte dei sindacati che dovrebbero riflettere anche sul futuro». Afferma il gruppo consiliare “Gente di Follonica”.
«Sindacato e lavoratori cantano vittoria. Ma non sarà una di quelle di Pirro? Un impianto sbagliato come questo cosa potrà produrre? Quante volte ancora si fermerà (ricordiamo il ritmo di un giorno ogni tre)? Parliamoci chiaro, “Scarlino Energia” tenta solo l’obiettivo di trovare un acquirente; le interessa accendere i forni solo per questo. La dimostrazione che il parere favorevole della Conferenza regionale sia solo una scelta politica, in barba a salute, ambiente, rifiuti, occupazione, viene dalla posizione espressa dal capogruppo PD in Regione, Leonardo Marras. Ammette che l’impianto è un “troiaio” e che l’Azienda non ha capacità e nemmeno risorse. Dice che l’impianto andrebbe rifatto di sana pianta. Esattamente cose dette, ridette e dimostrate tecnicamente e scientificamente dai Comuni di Follonica e Scarlino e dal Comitato per il No».
«Non è vero, come sostiene Marras, che la Giunta regionale deve prendere solo atto della decisione della Conferenza dei servizi. Sarebbe così se quella Conferenza fosse stata seria, al di sopra delle parti, aperta a confronti ed approfondimenti. No quella Conferenza aveva deciso prima di aprirsi. Le constatazioni di Marras dovrebbero portare la Giunta Regionale o, in alternativa, il Consiglio Regionale a far ripartire l’iter ex novo su un progetto del tutto nuovo. Enrico Rossi si sta rendendo conto di poter passare alla “storia” della Toscana come il presidente che ha portato la Regione allo sfascio del sistema sanitario (un tempo fiore all’occhiello) e ad essere come tante regioni del Sud sommerse dai rifiuti.E dovrebbe essere l’inceneritore del Casone a risolvere il problema? E come concilia, Rossi, il no all’impianto di Firenze (almeno progettato più moderno) con il sì a questa stufa zoppicante e fumosa?» ha affermato Ettore Chirici ieri in Consiglio comunale a Follonica.
«Nell’ambito di studi, conferenze, ecc., si è pensato che l’inceneritore interessa anche un’area di importanti produzioni agricole e vitivinicole di pregio? Il “Comitato per il NO” ha promosso una raccolta di firme di protesta che invitiamo a firmare. Non basta, la politica deve avere un proprio ruolo. Abbiamo sostenuto con decisione le scelte del sindaco e della maggioranza. Abbiamo apprezzato la posizione del PD locale. Ma di fronte ad infauste scelte, tutte politiche, occorrono risposte politiche forti. Le nostre, onestamente, possono avere poca influenza, sebbene potrebbero portarci ad una diversa collocazione; quelle di sindaci e di partiti locali, specialmente dopo le batoste elettorali (domandarsi perché), invece sì. Tutto può rinascere dai territori: nuovi o semplicemente corretti modi di governare, nel rapporto con i cittadini, nelle politiche per l’occupazione alternative a visioni miopi come quella dell’inceneritore. Altrimenti rischia di essere nei fatti come il gioco delle tre carte. Ci attendiamo da parte del sindaco scelte politiche eclatanti di effettiva rottura con la politica regionale» conclude.