FOLLONICA – La città si mobilita contro la riapertura dell’inceneritore di Scarlino. In seguito all’esito della Conferenza dei Servizi con un parere positivo alla riapertura, il Comitato per il No all’Inceneritore ha organizzato una raccolta firme da inoltrare alla Regione Toscana. Tra i primi firmatari, l’intero consiglio comunale di Follonica.
«Ho firmato –ha detto il sindaco Andrea Benini ieri durante il consiglio comunale – insieme alla mia giunta e all’intero consiglio comunale con molta convinzione la petizione lanciata dal Comitato per il No all’Inceneritore di Scarlino contro la riapertura dell’impianto di Scarlino e ribadisco la posizione dell’amministrazione follonichese che da sempre è contraria alla riapertura dell’inceneritore».
La raccolta firme, come conferma anche Mario Monciatti, presidente del comitato per il No all’Inceneritore, «è letteralmente sfuggita di mano». In senso positivo per il comitato, si intende. «Abbiamo organizzato – spiega- un punto di raccolta in centro città, ma proprio questa mattina sono stato informato che tantissimi esercizi commerciali di Follonica e Scarlino hanno aderito a loro volta. Ancora non posso dire quante firme sono state raccolte, ma faremo una conferenza stampa lunedì mattina quando avremo tutti i numeri». La raccolta firme si concluderà domenica sera, si prevede che le adesioni saranno molto elevate. Nella giornata di ieri si sono formate lunghe file davanti alla libreria in via Roma e, come conferma Monciatti, non solo di follonichesi ma anche residenti dei comuni limitrofi come Scarlino e Gavorrano.
«Amministrare un territorio – prosegue anche Andrea Benini – significa occuparsi dei propri cittadini partendo dal diritto dal quale non si può prescindere: quello alla salute. L’impianto di Scarlino non garantisce l’affidabilità necessaria a tutelare la salute dei cittadini e non sono due sindaci ostili a sostenerlo, ma un ente super partes e affidabile come il Cnr che ha sottolineato in una recente relazione una carenza impiantistica che non può essere sottaciuta. Ho chiesto, in sede di Conferenza dei servizi, la valutazione di impatto sanitario a massima tutela dei cittadini di questo territorio, ma non è stata concessa, così come non è stata accordata la richiesta avanzata dai comuni di sospendere la Conferenza in attesa della sentenza del Consiglio di Stato prevista per ottobre. Adesso non ci resta che mostrare la nostra contrarietà facendo squadra con i cittadini per far sentire la nostra voce forte e unita alla Regione Toscana».