GROSSETO – “Con la venuta meno dei fondi statali per il trasporto pubblico locale, ci siamo trovati di fronte due opzioni, quella di operare tagli lineari ai servizi oppure quella di ripensare completamente il sistema del trasporto regionale. Abbiamo scelto la seconda strada, con una riforma di sistema che riorganizzi i servizi sia urbani che extraurbani”. Così l’assessore regionale ai trasporti Luca Ceccobao ha spiegato le ragioni dell’intesa siglata nei giorni scorsi dalla Regione Toscana e dagli Enti Locali intervendo nel Municipio di Grosseto nel corso della presentazione della riforma del traporto pubblico in Regione. Presenti insieme a Luca Ceccobao (nella foto al centro) gli assessori del Comune di Grosseto Arsenio Carosi e Fernando Pianigiani della Provincia. “La rimodulazione dei servizi – ha proseguito l’assessore regionale – è stata effettuata in base a due criteri: concentrare più servizi dove ci sono più persone e garantire i collegamenti utilizzati da lavoratori e studenti, a cui si aggiungeranno dei servizi specifici per le aree a domanda debole organizzati dagli enti locali”.
Nel corso dell’incontro i responsabili del settore mobilità del Comune di Grosseto hanno illustrato le nuove linee guida per la razionalizzazione del servizio, che puntano superare la situazione attuale, con 20 linee (9 nel centro abitato, 8 di collegamento con le frazioni e 3 linee scolastiche), che presenta alcune criticità: in particolare gli elementi tenuti in considerazione per la modifica del trasporto locale urbano sono stati la struttura circolare delle linee, la mancanza di collegamenti diretti tra i quartieri e il centro, la scarsa frequenza del servizio (cadenza 30 minuti), orari non cadenzati, che creano di conseguenza un servizio poco appetibile e scarsamente competitivo.
“Con non poco coraggio – ha spiegato l’assessore alla mobilità del Comune di Grosseto Arsenio Carosi – la Regione Toscana ha operato una riforma organica che è riuscita nel non facile compito di trovare una sintesi tra le esigenze di tutti i territori. A Grosseto, utilizzando le disponibilità e gli incentivi regionali abbiamo ridisegnato l’intero sistema di trasporto urbano: da linee circolari di passerà alla predisposizione di linee radiali, per servire i collegamenti da e per il centro, con un collegamento più puntuale tra le principali polarità, l’ottimizzazione delle linee scolastiche oltre alla razionalizzazione e trasferimento alla Provincia delle linee per le frazioni”.
“Tutte le scelte – ha detto l’assessore ai trasporti della Provincia di Grosseto Fernando Pianigiani – sono state improntate a raggiungere l’obiettivo di garantire quei servizi minimi che dalla zona nord fino a Capalbio coprono un territorio vastissimo. Non è stato facile ma siamo riusciti in un lavoro di progressiva razionalizzazione che tiene presenti sia le esigenze degli studenti pendolari, sia gli anziani e complessivamente di tutte le fasce deboli, perché è nostro dovere garantire a tutti il diritto alla mobilità”.
In particolare l’accordo del Comune di Grosseto con la Regione prevede un progetto per 1.100.000 km complessivi di cui 850.000 km di linee urbane e 250.000 km di linee suburbane (quest’ultime conteggiate nei complessivi 5.700.000 km gestiti dalla Provincia.
Dal Comune di Grosseto arriveranno per il sistema urbano un contributo di 650.000 euro più 170.000,00 di I.V.A, mentre dalla Regione il contributo stimato è di 1.050.000 euro. A sua volta per la gestione delle linee extraurbane la Provincia di Grosseto contribuirà per 1.300.000 euro.
Nel corso dell’incontro si è anche parlato della gara che nel 2013 dovrà indicare il gestore unico del servizio in tutta la Regione. Si tratterà di una gara europea e si svilupperà in un periodo di tempo decisamente più lungo di quanto avveniva fino ad oggi, cioè 9 anni.
L’Accordo
I principali punti dell’accordo:
– garantita stabilità al sistema, salvato il trasporto pubblico locale. Un settore che rischiava il collasso viene messo in sicurezza per i prossimi 9 anni con un grande sforzo della Regione Toscana e degli enti locali che, di fatto, si sostituiscono al Governo
– garantita una rete di 100.000.000 milioni di chilometri, dunque solo leggermente inferiore a quella attuale di 105 milioni
– garantite risorse per l’acquisto di circa 1000 nuovi bus. A oggi in Toscana circolano circa 3000 autobus, la cui età media è 12 anni. Grazie ai 30 milioni l’anno destinati dalla regione agli investiment in nuovi autobus, questa età media passerà da 12 a 8 anni
– garantiti da Regione ed enti locali 195 milioni di euro per i servizi
– garantito un solo biglietto a tariffa integrata per autobus, tram, treni e traghetti. Sarà una novità che darà omogeneità a un sistema finore frazionato (sono 14 le diverse aziende che gestiscono il servizio di tpl via bus, cui si aggiungono biglietti diversi per treni, tram e traghetti)
– garantito il mantenimento o addirittura un rafforzamento del livello attuale dei servizi nelle città
– garantite le corse extraurbane utilizzate dai pendolari
– garantiti i livelli occupazionali grazie a una clausola sociale nel bando. Il problema occupazionale nel settore del tpl è dovuto a tagli nazionali, tuttavia la Toscana per tutelare i lavoratori inserirà nel bando per la futura gara europea ad ambito unico la previsione di riassorbimento da parte del nuovo gestore dei dipendenti delle attuali aziende di trasporto pubblico.