MAGLIANO IN TOSCANA – «Siamo sbalorditi e profondamente amareggiati dall’atteggiamento del Comune di Magliano in materia di sagre, a cosa serve fare concertazione se le decisioni prese in una riunione ufficiale vengono disattese con una delibera approvata in fretta e furia in Consiglio comunale?». Lo chiede in una lettera inviata all’amministrazione comunale Fiepet Confesercenti.
«Il 15 marzo scorso in un incontro per durante la calendarizzazione delle manifestazioni ricorrenti con il commissario straordinario Sergio Di Iorio, è stato approvato un verbale in cui si prevedeva tra l’altro, un numero massimo di portate, l’individuazione del prodotto tipico centrale del menù, l’obbligo dell’utilizzo di materiale bio-compostabile, un numero massimo di 68 giorni, eventi “extra-calendario” della durata massima di tre giorni (non ripetibili) per ogni frazione».
«Il 16 luglio – prosegue Fiepet Confesercenti – ci è stato richiesto parere su una proposta di modifica che avrebbe consentito per ogni località presente nel Comune (Collecchio, Cupi, S. Andrea, Magliano, Montiano, Pereta) tre eventi di tre giorni con un potenziale aumento di 36 giorni. In barba ai “rapporti di fattiva collaborazione che si sono instaurati e consolidati negli anni precedenti e in particolare in occasione dell’incontro di concertazione avvenuto quest’anno” dalla stessa Amministrazione citati».
«Tali modifiche, secondo il Comune, hanno lo scopo “di accogliere le richieste delle associazioni (organizzatrici di sagre ndr) in quanto meritevoli per l’importante funzione di aggregazione sociale che svolgono e (…) perché contribuiscono alla promozione turistica del territorio”: chiediamo al sindaco Diego Cinelli se non siano reputate meritevoli le richieste perpetrate da anni da chi fa della ristorazione il proprio mestiere, creando occupazione e promozione turistica, ma ogni anno deve scontrarsi con la concorrenza delle sagre».
«Inaccettabile anche la modifica da “obbligatorio” a “fortemente consigliato” relativamente all’utilizzo del materiale bio-compostabile. In un territorio che spinge sempre di più verso la raccolta differenziata le sagre potranno tranquillamente essere esentate da tutto.
Nonostante il parere fortemente negativo da parte delle associazioni di categoria, il Consiglio comunale ha deciso di adottare la proposta di modifica – conclude Confesercenti -: non potevamo aspettarci diversamente da un’Amministrazione che disattende gli impegni presi e formalizzati in concertazione».