GROSSETO – «La vendita diretta targata Spesa in Campagna in Toscana gode di ottima salute, ed è un trend che continua a crescere, grazie al lavoro delle aziende agricole e alla fiducia sempre superiore dei consumatori» a farlo sapere la Cia Toscana che, in una nota, fa il punto su questa nuova forma di commercio dei prodotti agricoli.
«I punti vendita in Toscana sono aumentati di circa il 30 per cento negli ultimi tre anni – illustra la Cia – e con essi sono centinaia le aziende agricole, in tutta la regione, che hanno trovato sbocchi commerciali che prima non avevano. Il marchio della Cia Toscana è presente nei mercati contadini, nei mercati settimanali, eventi nelle piazze con vendita diretta, e soprattutto nelle “Botteghe della Spesa in Campagna” presenti in molte città toscana. Un marchio che vuol dire qualità, prodotto del territorio, freschezza e stagionalità, come La Spesa in Campagna. Garantisce la Cia».
«Prosegue l’impegno della Cia Toscana – commenta il presidente Cia, Luca Brunelli – per diffondere ed incentivare i mercati della Spesa in Campagna in tutta la regione. Ormai sono diffusi, frequentati e sempre più apprezzati; rappresentano un sinonimo di grande qualità e di produzioni del territorio. I nostri agricoltori hanno lavorato molto in questo senso: oggi non è importante produrre un buon ortaggio, un formaggio di grande qualità, o una farina biologica. Oggi bisogna saperlo anche vendere quel prodotto, avere i messi ed i luoghi per farlo, ed in questo senso la vendita diretta, mercati e botteghe della Spesa in Campagna rappresentano una grande opportunità, in particolare per le aziende agricole medio-piccole come la gran parte delle nostre imprese».
I numeri – In provincia di Arezzo sono cinque i mercati organizzati con 25 aziende agricole coinvolte; a Grosseto sono presenti quattro con 6 aziende; mentre a Livorno ci sono solo mercati in occasione di eventi e fiere. Pisa ha invece tre mercati organizzati con 13 aziende coinvolte; a Siena è attiva da oltre cinque anni la Bottega della Spesa in Campagna con 43 aziende associate. Fra Firenze, Prato e Pistoia (area della Cia Toscana Centro) ci sono sedici mercati con 64 imprese agricole coinvolte; mentre nella zona Toscana Nord (Lucca e Massa Carrara) sono nove i mercati con 54 aziende.
«I prodotti venduti nei Mercati contadini de La Spesa in Campagna – sottolinea la nota -sono rigorosamente di stagione; non hanno subito conservazione in celle frigo; non hanno subito conservazione con prodotti chimici; sono freschi e molto saporiti; provengono da aziende toscane situate nelle vicinanze e non hanno “bruciato” troppo combustibile per arrivare. Acquistando i prodotti della Spesa in Campagna si attivano economie locali; si contribuisce a mantenere il territorio in buono stato di conservazione; si riscoprono e riassaporano varietà locali in via d’estinzione».
«Un paniere ricco di eccellenze toscane – conclude Cia – Ai mercati contadini della Spesa in Campagna possiamo trovare di tutto. In ogni Bottega e negli appuntamenti settimanali il meglio delle produzioni agricole delle aziende Cia della Toscana. Non mancano i vini, dalle celebri Docg e Doc toscane alle ‘dinamiche’ Igt; ma troviamo anche Vin Santo e grappe. Presenti gli oli extravergine d’oliva; così come i prodotti della zootecnia: latticini, formaggi pecorini e caprini o ricotte; carne bovina come la chianina. E poi una scelta infinita di salumi toscani, prosciutto, salami, e insaccati anche di razze autoctone come la cinta senese o il maiale grigio. Ampia è la scelta di farine, di legumi e cereali a testimoniare un’ampia biodiversità presente in Toscana. Troviamo il pane e pasta, così come le birre artigianali, il miele e i prodotti apistici. Inoltre i succhi e le confetture, e altre tipicità locali. E poi, fiore all’occhiello del marchio Spesa in Campagna sono gli ortaggi, la verdura e la frutta, sempre di stagione, sempre fresca, con produzioni che passano direttamente dal campo alla cassetta in legno pronta per essere esposta. Un patrimonio di qualità e stagionalità senza uguali; la riscoperta dei sapori autentici delle campagne toscane, un’eccellenza alla quale il consumatore non è disposto a rinunciare».