FOLLONICA – «E’ ormai appurato che lo strumento dell’affidamento diretto risulta essere il metodo privilegiato dall’Amministrazione Benini per l’assegnazione dei servizi» a dirlo è il Movimento 5 Stelle della città del golfo in una nota.
«Pur essendo legittimo ricorrere alla scelta diretta dell’aggiudicante per l’assegnazione di un servizio pubblico quando il relativo costo non superi i 40.000 euro così come dispone il nuovo codice degli appalti pubblici – sottolinea la nota – è altrettanto vero che l’Amministrazione Pubblica deve sempre perseguire la trasparenza, l’economicità dell’azione amministrativa e senza venir meno al rispetto della rotazione degli inviti e degli affidamenti. Tutto questo finalizzato a spendere nel miglior modo possibile il denaro pubblico, garantendo alla cittadinanza un buon servizio rispettando quelle che sono le regole del libero mercato e della competitività».
«Dopo i servizi alla cultura e agli eventi quelli che più sono stati interessati dagli affidamenti diretti risultano essere i servizi di pulizia degli arenili, delle pinete e dei marciapiedi, tutti appannaggio della Sei Toscana srl, gestore unico per la raccolta dei rifiuti per le province di Grosseto, Siena e Arezzo – proseguono i 5 Stelle – Anche in questo caso l’Amministrazione aggiudica i servizi sopracitati valutando solo una proposta quella appunto di Sei Toscana srl quindi senza una comparazione con altre proposte. Risulta quindi impossibile capire se la scelta sia economicamente e qualitativamente quella più vantaggiosa. Dal 2016 al 2018 compreso sono ben sette i servizi affidati al gestore unico per un importo totale che supera i 300.000 euro di denaro pubblico erogato alla Sei Toscana srl».
«Tali affidamenti diretti vengono giustificati dal fatto che essendo dei servizi “opzionali” previsti nel contratto tra ATO Toscana Sud e Sei Toscana – chiarisce la nota – i comuni possono richiedere direttamente preventivi al gestore unico. Una clausola questa che l’Amministrazione Benini ha inteso come prevalente (!) sulla normativa nazionale rappresentata dal nuovo codice degli appalti. Tali servizi non sono obbligatori per i comun»i.
«Da notare infine che Sei Toscana srl – conclude il Movimento – non è nemmeno più un soggetto a capitale pubblico visto che la maggioranza delle quote sono passate ai privati. Alla luce proprio di ciò a maggior ragione sarebbe opportuno che come tale partecipasse a procedure di gare aperte rispettando le regole e i criteri a cui sottostanno tutti i privati. Altre conseguenza è che per alcuni di questi servizi, coma la pulizia degli arenili, Sei Toscana deve subappaltarli ai piccoli imprenditori locali che sono costretti ad ulteriori contrazioni dei margini di guadagno».