GROSSETO – «Il biglietto era timbrato, ma il bambino è stato ugualmente multato». Le mamme dei bambini che vanno ai camp e alle colonie di Marina di Grosseto sono preoccupate, dopo che questa mattina, sulla corsa delle 12.30 che passa dalla Trappola un bambino di 6 anni è stato multato.
«Il bambino era molto dispiaciuto, in lacrime – racconta chi si è trovato alla fermata dell’autobus – anche perché il piccolo aveva il suo biglietto regolarmente timbrato, ma pare non fosse valido». L’entrata in vigore delle nuove tariffe ha messo in confusione molti genitori che nei giorni scorsi hanno acquistato i biglietti. «Ma i vecchi biglietti – fa sapere Tiemme – sono validi per sei mesi, dunque sino al 31 dicembre. Il bambino che è stato multato aveva un biglietto ancora più vecchio, che la madre aveva acquistato, senza alcuna colpa, da una rivenditoria. La rivenditoria avrebbe dovuto ridare indietro il biglietto a Tiemme. Comunque la signora è venuta nei nostri uffici e la vicenda si è risolta positivamente».
In realtà il piccolo non è stato l’unico ad essere stato multato questa mattina: pare che l’autobus fosse stracolmo, tanto che alcuni bambini hanno dovuto fare il viaggio in piedi, e alcune persone, tra cui una operatrice del Camp «La nostra operatrice – raccontano – è entrata da dietro perché non c’era posto davanti, e non ha fatto in tempo ad arrivare all’obliteratrice. L’autista aveva consigliato di attendere al corsa successiva, ma significava aspettare un’ora con i genitori che attendevano i bambini».
«A gennaio – proseguono dal Camp – ho inoltrato la richiesta come tutti gli anni per la corsa bis della colonia. Ho fatto presente che un primo rientro lo avrei fatto col pullman delle 12,30 (la corsa successiva è invece alle 17, ma in quel caso, visto il numero dei bambini, è stato attivato il servizio bis) ma che i bimbi erano solo una decina e che quindi sarebbe bastato un servizio ordinario. È andato tutto bene fin’ora. Poi sullo stesso autobus è stata caricata una colonia nuova e noi ci siamo trovati senza posti sul pullman. Di fatto i bambini che tornano a casa alle 12.30, anche se molto piccoli, sono costretti a fare il viaggio in piedi con le nostre operatrici a cercare di gestirli, tra biglietti da timbrare e con la preoccupazione che alla prima frenata qualcuno possa farsi male».