GROSSETO – Oggi c’è stato il via libera definitivo per sessantacinque di sessantanove comuni coinvolti nel primo di quattro lotti di lavori, che serviranno a portare, entro il 2020, la banda ultra larga anche in Maremma, ma in quattro Comuni non sarà ancora possibile intervenire.
«Veloci nei permessi. E veloci, presto, nel navigare su internet: fino a un gigabit al secondo – scrive la Regione in una nota – anche nelle frazioni più piccole o nei borghi più isolati, nelle aree artigianali meno densamente frequentate. Si è chiusa questo pomeriggio la prima conferenza dei servizi toscana per la banda ultralarga, un grande piano di investimento cofinanziato da Regione Toscana e Ministero dello sviluppo economico per un totale di 228 milioni grazie ai fondi comunitari dei programmi Fesr e Feasr 2014-2020».
«Ieri e ancora nella notte – prosegue la nota – sono state esaminate le ultime prescrizioni e oggi c’è stato il via libera definitivo a sessantacinque di sessantanove comuni coinvolti nel primo di quattro lotti di lavori che serviranno a portare entro il 2020 la banda ultra larga nelle cosiddette aree bianche di tutta la Toscana, ovvero quelle zone dove gli operatori privati non intervengono perché non c’è interesse. Con un’unica riunione è stato acquisito il parere positivo delle amministrazioni comunali, ma anche delle Province e della Città Metropolitana di Firenze, dell’Anas, degli Enti Parco e delle Soprintendenze».
«Dopo i quindici comuni della fase sperimentale ora si parte davvero – commenta soddisfatto l’assessore alla presidenza della Toscana, Vittorio Bugli – ancora pochi mesi e i cittadini e gli imprenditori dei primi sessantacinque comuni, ovunque abitino, potranno navigare con internet ultraveloce, accedere ai servizi digitali e svolgere al meglio le loro attività. Con questa conferenza di servizi unica per tutti abbiamo superato i problemi che a volte fanno fermare l’innovazione davanti a un permesso o alla burocrazia, e allo stesso tempo abbiamo tutelato la bellezza del nostro patrimonio paesaggistico e culturale. Continueremo con questo metodo di lavoro anche per le prossime fasi»
«In quattro comuni, Manciano, Pitigliano, Civitella Paganico e Isola del Giglio – chiarisce la Regione – rimangono alcuni problemi, che nella conferenza di servizi non è stato possibile superare: le prescrizioni della Soprintendenza, e del Comune per l’isola del Giglio, comportano infatti una revisione sostanziale dei progetti.
«Ma una soluzione si potrà comunque trovare nelle prossime settimane – confida l’assessore – ora all’azienda che ha vinto l’appalto non resta che darsi da fare per avviare velocemente i lavori».
«Un invito prontamente raccolto da Open Fiber. Appena raccolte tutte le firme sull’accordo di programma – spiega Marco Gasparini, regional manager dell’azienda – apriremo i cantieri. In un congruo numeri di Comuni accadrà prima dell’estate. Anzi, nelle settimane scorse cantieri si sono già aperti a Torrita di Siena, Larciano, Semproniano, Talla, Serravalle Pistoiese e Buonconvento».
«La banda larga e quella ultralarga sono tra le opere pubbliche più importanti per la nostra Regione – ricorda ancora Vittorio Bugli – e contribuiscono alla competitività e allo sviluppo dei territori come strade e autostrade. Sono infrastrutture essenziali per aziende che vogliono stare sul mercato, e anche per la qualità della vita dei cittadini».
«Per questo – prosegue Bugli – la Toscana è stata tra le prime regioni ad investire per abbattere il digital divide. Abbiamo portato la banda larga dove il mercato non avrebbe da solo provveduto, e proseguiamo adesso con la banda ultralarga: una delle più grandi infrastrutture su cui st iamo investendo».
«Tutti i comuni toscani,raggruppati in quattro fasi – conclude la Regione – saranno interessati dai lavori, compresi i grandi capoluoghi: naturalmente l’intervento riguarderà solo le aree bianche e non coprono l’interezza dei territori comunali».
Il progetto della banda ultralarga
L’intervento pubblico messo in campo da Regione Toscana e Ministero interessa le cosiddette aree bianche, quei territori, cioè, che la sola logica di mercato non riuscirebbe a coprire, perché meno popolati o meno densamente frequentati da aziende, e dalle stime dello scorso anno si parlava di 784 mila toscani e 364 mila edifici interessati, tra case, uffici, aziende e abitazioni.
La fibra arriverà direttamente al domicilio degli utenti e i cantieri saranno veloci perché, per stendere cavi necessari, in molti casi saranno utilizzati cavidotti o palificazioni – pubblici o realizzati da altri operatori – che già esistono. Dove mancano si provvederà a nuovi scavi, ma piccoli e profondi e larghi appena poche decine di centimetri a bordo della carreggiata. Per le abitazioni più isolate la connessione sarà garantita da ponti radio. Pochissimi e limitati saranno dunque i disagi per i cittadini.