GROSSETO – Al museo si imparano anche le lingue straniere con le nuove tecnologie. Martedì 19 giugno il Museo di storia naturale della Maremma ha ospitato l’evento conclusivo del progetto “E-clil 4school” che ha coinvolto gli alunni dell’Istituto comprensivo 1 di Grosseto “Alberto Manzi”. Il progetto, finanziato dalla Fondazione Cassa di risparmio di Firenze e in collaborazione con la struttura museale di Fondazione Grosseto Cultura, aveva come obiettivo il potenziamento e l’innovazione della didattica nelle scuole attraverso l’adozione di nuove tecnologie.
E grazie a questo progetto, gli alunni della scuola primaria e secondaria di primo grado hanno avuto la possibilità di entrare in contatto con la metodologia Clil (content and language integrated learning) che prevede l’insegnamento di contenuti in lingua straniera favorendo sia l’acquisizione di contenuti disciplinari sia l’apprendimento della lingua. Il valore aggiunto di questa progettualità risiede nella multimedialità: l’utilizzo di nuove tecnologie ha potuto così sviluppare negli alunni anche delle competenze digitali, coniugando la metodologia Clil con le opportunità offerte dall’hi-tech.
«È ormai imprescindibile – dichiara l’assessore ai Servizi educativi Chiara Veltroni – che per l’istruzione dei più piccoli ci si avvalga della tecnologia, ed è una responsabilità di ogni amministrazione locale fornire i migliori strumenti per rendere possibile questo avanzamento nella didattica. È motivo di orgoglio per l’amministrazione Vivarelli Colonna vedere una così stretta collaborazione tra uno dei musei cittadini e gli istituti del territorio: è nostra volontà che ogni luogo della cultura sia a disposizione delle scuole per preparare al meglio i nostri ragazzi e il Museo di storia naturale è lo spazio perfetto per questo scopo». I docenti coinvolti nel progetto hanno potuto contare sul supporto dell’esperta di tecnologia Mariella Renieri e dalla madrelingua inglese Debbie Biscaro. Grazie alla collaborazione con il Museo di storia naturale della Maremma sono stati realizzati dei laboratori didattici interdisciplinari nei quali i bambini hanno studiato le scienze in lingua inglese.
«L’attività del museo – spiegano il presidente di Fondazione Grosseto Cultura, Giovanni Tombari e il direttore della struttura museale, Andrea Sforzi – è in larga parte dedicata ai più piccoli: durante tutto l’anno svolgiamo attività che speriamo ne possano sviluppare la curiosità: questo progetto rientrava perfettamente nella nostra mission. La metodologia E-clil permette di creare un ambiente didattico attivo e dinamico per i bambini e coniuga molti aspetti e discipline portandoli ad apprendere più velocemente e in modo divertente. È un metodo innovativo che ha posto i docenti di fronte a molte sfide: l’ottimo risultato di questa iniziativa è la dimostrazione dell’impegno e della passione che hanno contraddistinto tutto il lavoro». Durante l’incontro conclusivo al museo sono stati presentati i prodotti multimediali realizzati dalle tredici classi che hanno partecipato al progetto.