GROSSETO – Un terzo figlio in arrivo, il viaggio verso l’ospedale e l’emozione del momento. Ma mamma Annarita e babbo Vincenzo ancora non sanno che la piccola ha troppa fretta di conoscere il mondo e che ha deciso di nascere proprio lì, nell’abitacolo dell’auto, prima ancora di raggiungere l’ospedale.
E’ così che nella notte di venerdì scorso la piccola Gaia, terzogenita della coppia, è venuta al mondo nel tragitto tra Porto Santo Stefano e Grosseto con la determinazione e la forza che solo una vita che nasce può avere. Proprio come è successo solo qualche settimana fa, a Siena, in viale Bracci a pochi metri dall’ospedale Santa Maria alle Scotte.
La signora Annarita in tarda serata aveva iniziato a sentire delle contrazioni che si sono intensificate con il passare delle ore; giusto il tempo di salire in auto e accompagnare il figlioletto di un anno dai nonni, il signor Vincenzo ha imboccato la strada, ma dopo pochi chilometri, la testolina della piccola Gaia ha cominciato a fare capolino. Qualche attimo di disorientamento, ma con determinazione il babbo ha preso in mano la situazione e ha iniziato a dare indicazioni alla compagna su come tenere la piccola che nel frattempo era completamente uscita.
“Quando ho sentito che era arrivato il momento – racconta Annarita – ho avuto paura, paura che qualcosa andasse storto, che la bimba non respirasse. Vincenzo continuava a guidare e a dirmi cosa fare, così ho preso la piccina appena uscita e me la sono appoggiata sul petto con ancora il cordone attaccato, ogni tanto le davo delle leggerissime pacche sulla schiena per sentire il pianto e assicurarmi che stesse bene”.
La tensione è stata superata all’arrivo al Misericordia, dove le infermiere, l’ostetrica e il ginecologo del reparto di Ostetricia e Ginecologia erano già pronti ad accogliere mamma e figlia e a terminare la seconda fase del parto, cioè il taglio del cordone ombelicale e la raccolta della placenta.
“Abbiamo ricevuto subito la massima attenzione di tutti gli operatori del reparto – afferma il padre Vincenzo – erano preparati al nostro arrivo e l’accoglienza è stata davvero impeccabile sia dal punto di vista umano che professionale. Gaia e la mia compagna stanno bene e tutto è andato per il verso giusto. Non è stato facile non farsi sopraffare da emozioni così forti come quelle che si provano alla nascita di un figlio, ma ce l’abbiamo fatta e per questo ringrazio tutti i professionisti del reparto che ogni giorno fanno nascere e si prendono cura di tante nuove piccole vite con grande competenza e umanità come hanno dimostrato per questo lieto arrivo e un anno fa quando hanno fatto nascere anche l’altro nostro figlio”.