GROSSETO – Due panini sotto cellophane, una mousse di frutta in scatola, un budino al cioccolato, un frutto e acqua in bottiglia. Lo hanno chiamato pranzo pic nic, ma l’idea non è piaciuta molto ai ragazzi della scuola di via Montebianco e tantomeno alle loro mamme.
«Questo è il pranzo di oggi a mensa – afferma una mamma mostrando la foto – mia figlia ha mangiato un panino e il resto lo ha portato a casa, stiamo parlando di panini preconfezionati in uno stabilimento di Brescia, alla faccia del prodotto fresco e soprattutto a chilometro zero».
I genitori sono indignati, anche perché molti bambini, quei panini, non li hanno neppure assaggiati. «Praticamente, quello proposto dalla Camst è un cestino da gita – proseguono – e che ci è costato il prezzo di un pranzo, a qualcuno anche 7 euro a seconda della tariffa».
«Noi siamo molto attenti all’alimentazione – prosegue un’altra mamma – e due panini con scadenza 3 giugno (la “lunga conservazione” è una delle cose che ha più indignato i genitori) non sono quello che a casa definiamo un’alimentazione sana».