FOLLONICA – «Piazza Vittorio Veneto, piazza del monumento per molti, è l’unico spazio di Follonica definibile piazza, sia per la forma classica che per il tipo di sistemazione quadrata e simmetrica. Sicuramente necessitava di manutenzione e ammodernamento.
Il risultato finale, ad oggi, ci lascia perplessi» a parlare è il gruppo Gente di Follonica che, in una nota, critica le scelte di arredamento urbano operate dall’amministrazione.
«Molti cittadini ci chiedono che lavori siano stati fatti – prosegue il gruppo – visto che l’hanno trovata chiusa per molto tempo. Un po’ ce lo chiediamo anche noi, che abbiamo condiviso l’idea di investirci risorse: forse ce ne volevano di più. Forse era meglio completare questo intervento rimandando parte di altri meno significativi? Il risultato infatti è un po’ deprimente. La nuova illuminazione, con pali peraltro di ottima qualità, non copre i marciapiedi (manca il proiettore lato pedonale), le aiuole restano buie.
La pavimentazione non è stata livellata ed i ripristini fatti a toppe non seguono l’apparecchiatura a ventaglio originaria, oltre ad essere già sconnessi. I colonnini intorno al monumento sono ancora in condizioni precarie, raddrizzarli costava veramente niente. Uno strato di sabbia, terra? è rimasto a coprire la pavimentazione, rendendo l’ambiente sporco e scivoloso. Perché?»
«Insomma senza elencare troppo, basta passarci per farsi un’idea – afferma Gente di Follonica – non capiamo la logica di lavori a metà e nemmeno se quelli fatti siano a perfetta regola d’arte come previsto dalla legge. Resta la preoccupazione per lo stato delle palme, che avevamo già segnalato durante i lavori, dopo che le radici sul perimetro delle aiuole sono state tranciate per passare i nuovi cavidotti, prassi corretta?»
«Il Vicesindaco- conclude il gruppo – ha detto che sono in programma ulteriori interventi: lo speriamo e magari sarebbe opportuno lo precisasse, più che a noi, ai cittadini. Fare è importante, però se non facciamo bene le cose semplici c’è un po’ da preoccuparsi, visto che investiamo risorse di tutti e a tutti dobbiamo rendere conto».