GROSSETO – #solounminuto, il parcheggio abuso “made in Italy”, arriva sempre più lontano. Con quasi 8176, follower, oltre 2500 post 3000 foto ricevute/pubblicate, sempre più stati seguono la pagina in lingua originale come l’Ecuador, l’Austria, gli Emirati Arabi, la Siria, gli U.S.A.
La pagina continua a promuovere il rispetto, e rifiutare “razzismi al contrario”, ma le persone in difficoltà hanno bisogno anche di fatti.
«#solounminuto- spiegano i promotori – è una campagna, un progetto culturale di educazione e sensibilizzazione a sostegno dell’autonomia, mobilità, sicurezza, viabilità, delle persone diversamente abili. La campagna nasce partendo dall’esigenza dettata dalla cattiva educazione, dalla mancanza di rispetto dimostrata in questi ultimi anni dai conduttori di auto (camion, mezzi pubblici, a motore e non) verso le persone con disabilità. Il progetto si basa sulla cultura etica, sul promuovere, un modo differente di essere persone, civili ed educate».
«Riportiamo – proseguono – una frase di un grande amico scomparso nel 2016, Giulio De Paola che, da uomo impegnato civilmente e civile, occupandosi dello stesso problema, commentava un parcheggio “abuso” : “Tornando a casa mi sono imbattuto stasera su questa simpaticissima perla. Una macchina occupa lo scivolo, un’ altra è in curva. Entrambe in evidente divieto di sosta. Capisco benissimo che i vigili non possono controllare tutto, ma continuo a segnalare queste cose perché è un problema di senso civico. E’ inutile parlare di massimi sistemi del mondo – sottolineano i promotori della campagna – la civiltà si misura da queste cose e Grosseto è una città accessibile per finta, visto che nei negozi con la carrozzina non si entra. Le colpe, spesso, si dividono tra istituzioni e cittadini: non è mai colpa soltanto di una o dell’altra parte perché stupidità, ignoranza e superficialità vanno a braccetto”».
«#solounminuto non è mai contro ma per – sottolineano i promotori – basta con il vizio di puntare il dito contro tizio o caio: ognuno di noi è attore e spettatore, non serve essere violenti, maleducati, rabbiosi, diventare “razzisti al contrario” per migliorare la sicurezza delle persone disabili in una città: c’è già il codice della strada. Ognuno di noi è attore, ma anche spettatore, ci piacerebbe, tutti assieme, arrivare a ri-flettere (attraverso le foto) illuminare le nostre intelligenze, per diventare pensatori, “produttori” di buon senso e rispetto civile, per l’altro. Perché migliorando la vita delle persone fragili in fondo, miglioriamo anche la nostra, ognuno può essere anche momentaneamente fragile o con difficoltà motorie».
Le tappe del progetto:
#SOLOUNMINUTO insieme per riflettere, #cultura pro #accessibilità pro #autonomia
1. Nascita di un comitato pensato per dare natura giuridica al progetto
2. Comprendere nel focus non soltanto le soste selvagge ma anche le barriere architettoniche
3. Intensificare la divulgazione del progetto nei principali centro urbani italiani
4. Intensificare l’utilizzo di Instragram e YouTube al fine di sensibilizzare le classi di età più basse
le novità:
1. Il marchio registrato,
2. I profili YouTube e Instagram
3. Il Clorofilla festival Legambiente
4. Il duo Alla Rinfusola, il primo gruppo che ci regalato un gingle.