Partito Socialista, Verdi e Sinistra Ecologia e Libertà lanciano l’idea di un confronto pubblico tra l’ex sindaco e uno tra i consiglieri del Partito Democratico
Gavorrano – I tre partiti della nuova alleanza di sinistra lanciano il guanto di sfida al Partito Democratico. La proposta messa in campo da Partito Socialista, Verdi e Sinistra Ecologia e Libertà ha proprio il sapore di competizione sportiva e potrebbe far pensare ad altri duelli memorabili. «Per porre fine a tutto questo teatrino delle accuse – si legge nel comunicato congiunto di Verdi, Psi e Sel – le tre forze politiche che sostengano Borghi propongono di organizzare un confronto con Borghi e uno dei nove firmatari della sfiducia, nel luogo dove lo ritengano più opportuno, con un giornalista che faccia da moderatore, per far sì che la gente possa farsi un’idea più chiara della situazione».
L’idea del confronto all’americana, del faccia a faccia alla “Berlusconi-Prodi”, della sfida da “match del secolo” tra Bobby Fischer e Boris Spasskij è stata proposta dai tre partiti in risposta alla critica che Vitaliano Castelli, consigliere dimissionario del Pd, aveva mosso contro Massimo Borghi. Castelli in una lunga lettera pubblicata dalla stampa locale aveva contestato tutta una serie di affermazioni che l’ex sindaco aveva utilizzato durante il suo intervento nell’assemblea pubblica di sabato scorso al cinema Roma di Bagno di Gavorrano. Ma in realtà l’idea del confronto, come è stato messo in evidenza più volte anche nelle scorse settimane, risale a molto prima. Per i tre partiti, come anche per Massimo Borghi, la seduta del consiglio comunale convocata per la discussione della mozione di sfiducia sarebbe stata l’occasione ideale per poter fare chiarezza sulla crisi politica di Gavorrano. Con le dimissioni dei nove consiglieri democratici questa opportunità è venuta meno e quindi è spuntata come un coniglio bianco da un cilindro nero l’idea del confronto, del faccia a faccia tra Borghi e un consigliere democratico a scelta con tanto di pubblico e di moderatore. A questo punto non rimane che attendere al risposta del Partito Democratico.