GROSSETO – Prosegue il botta e risposta tra Carlo De Martis e Antonfracesco Vivarelli Colonna. Il capogruppo della Lista Mascagni ha risposto alle parole del sindaco che aveva criticato proprio De Martis.
«Durante lo scorso consiglio comunale – Carlo De Martis, capogruppo Lista Mascagni Sindaco nel consiglio comunale di Grosseto – avevo segnalato reiterate violazioni della normativa sulla par condicio da parte del sindaco che, abusando del suo ruolo istituzionale, aveva trasformato la propria pagina Facebook – gestita dall’Ufficio comunicazione del Comune, e dunque pagata da tutti i cittadini – in un megafono per fare propaganda alla propria parte politica (che poi, vista la schiacciante vittoria del centrodestra, neppure ne avrebbe avuto bisogno).
«Il sindaco, dimostrando come d’uso il suo alto profilo istituzionale, per tutta risposta fece spallucce, e ne seguì così la segnalazione all’autorità competente che, confermata l’effettività e la gravità delle violazioni, nei giorni scorsi ha formalmente censurato il sindaco, in attesa di ulteriori provvedimenti».
«Ebbene, anziché riconoscere con onestà e dignità gli errori commessi, come un bimbo sorpreso con le mani nella marmellata il sindaco ha reagito dando fondo al suo celebre repertorio che ormai pure Alvaro Vitali gli invidia, inanellando l’ennesima di una lunga serie di performance che già hanno esposto il nostro comune al pubblico ludibrio su scala nazionale».
«Abbiamo letto il suo comunicato in cui si vaneggia di fantomatiche (e ovviamente indimostrate) menzogne, con aggiunta di strampalate attribuzioni al sottoscritto di inesistenti appartenenze politiche e addirittura di incredibili poteri di controllo sulla campagna elettorale di partiti a cui neppure sono iscritto».
«Il tutto, tanto per non farsi mancar nulla, condito pure da fasulle citazioni virgolettate delle mie parole. Comprendiamo il profondo bisogno di attenzione manifestato dalla persona, ma fin quando sarà sindaco, di tutti, pretendiamo almeno un po’ di serietà. Per quanto riguarda infine il sottoscritto, non mi sottrarrò mai dal denunciare le irregolarità, piccole o grandi, che riscontrerò nell’espletamento dell’incarico che mi è stato assegnato. E se questo disturberà il manovratore, me ne farò una ragione».