GROSSETO – Confartigianato Imprese Grosseto lancia un appello all’Arera, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, che con una delibera ha disposto di distribuire tra tutte le utenze elettriche i mancati pagamenti dei clienti morosi. Un’ingiustizia che l’associazione di categoria non accetta, perché non è ammissibile che i cittadini e le imprese onesti paghino per le inadempienze altrui. La cifra stimata dell’ammanco, che ricadrebbe su tutte le utenze, si aggira sui 200 milioni di euro.
Ma si tratta solo di una prima parte perché il debito totale dovrebbe essere di circa un miliardo di euro. «L’Autorità per l’energia ci ripensi – dichiara il segretario generale di Confartigianato Imprese Grosseto, Mauro Ciani –. È inaccettabile la decisione di far pagare ai consumatori in regola gli oneri di sistema non riscossi dai clienti morosi. Si tratta di una scelta iniqua, che deresponsabilizza l’intera filiera energetica e danneggia le dinamiche concorrenziali del mercato». La delibera dell’Arera è attualmente in fase di consultazione, quindi c’è ancora tempo per bloccare il provvedimento.
«Perché – domanda Ciani – i clienti che rispettano i propri obblighi contrattuali dovrebbero accollarsi gli oneri di sistema di chi non paga? Se le società di vendita di energia falliscono non vi è forse anche una responsabilità di chi doveva vigilare? E se le imprese non sono in grado di valutare efficacemente la serietà dei propri clienti perché i costi di queste manchevolezze devono essere pagati da chi non ne è responsabile?».
In questo modo si tende a proteggere i distributori di energia mentre si dovrebbe colpire direttamente i soggetti che hanno causato l’ammanco. «Non capiamo le ragioni dell’Autorità – conclude Ciani – e chiediamo ad Arera di tornare sui propri passi, ritirando la consultazione sul meccanismo di riconoscimento degli oneri di sistema non riscossi ai venditori e convocando al più presto tutti gli operatori del mercato dell’energia. Dopo le agevolazioni concesse agli energivori, non sono accettabili ulteriori balzelli che trasformano le bollette delle piccole imprese in strumenti per fare cassa e compensare inefficienze in attività di legislazione, regolazione e controllo».