ROCCASTRADA – Moreno Bellettini, del comitato “insieme per Roccastrada”, interviene sulla vicenda della scuola di Ribolla, accusando il sindaco Limatola di portare avanti una storia infinita, fatta di spreco di denaro pubblico, invece di scegliere la realizzazione di un prefabbricato scolastico definitivo e sicuro per tutti gli utenti.
Bellettini scrive una ricostruzione della vicenda per tappe cronologiche “2009 – le elezioni amministrative erano vicine e gli amministratori promettevano una nuova scuola a Ribolla, forse già consapevoli della inadeguatezza del plesso. 2011 – la nuova amministrazione proponeva nelle opere pubbliche una indispensabile scuola a Ribolla, per un intervento di circa 3 milioni di euro. Nel 2011, non avendo fatto ancora niente, promettono di nuovo una spesa di 3 milioni di euro per costruire la scuola a Ribolla nella zona degli impianti sportivi, ma non fanno nulla. Nel frattempo, nonostante la legge lo prevedeva, non eseguono le verifiche sismiche richieste agli enti locali e, dopo un lungo tempo, arriva l’incarico all’Ing. Larinni, il quale dichiara il plesso di Ribolla non idoneo a sopportare fenomeni sismici anche di bassa intensità. L’amministrazione, targata PD, minimizza il rischio e senza dire nulla a nessuno, lascia che la scuola non idonea sia utilizzata da alunni e insegnanti. 2014 – ci sono le elezioni e il candidato Limatola, già assessore e vice sindaco nelle precedenti amministrazioni, promette di nuovo la scuola, tirando in ballo il premier “Parola di Renzi la scuola si farà”. 2016 – un consigliere di opposizione, il solo su 4, vedendosi passare tra le mani le perizie sulla scuola, cerca di capire come mai non si proceda a rendere sicura la scuola, richieste di chiarimento e di intervento non ottengono nessuna risposta concreta. Nello stesso momento in cui il consigliere vuole fare chiarezza sul plesso di Ribolla, la giunta incarica una nuova perizia, cambiando ingegnare, ma anche l’Ing. Ferrari, per la vulnerabilità sismica, produce lo stesso risultato della prima perizia. Il consigliere dopo varie uscite di stimolo sulla stampa, in accordo con il comitato che rappresenta in seno all’Ente locale, invia la documentazione in suo possesso alla Procura, affinché verifichi la legittimità dell’uso del plesso. Siccome la Procura non ha bisogno di voti per campare, applica la legge e chiude la scuola. Il comune si oppone fornendo al tribunale del riesame giustificazioni discutibili, ma sufficienti per ottenere la riapertura della scuola. La Procura non ritenendo giustificata la decisione ricorre in cassazione. La corte suprema, dopo avere esaminato le motivazioni, considera la scuola non a norma e rinvia tutto al tribunale del riesame, il quale ordina la chiusura della scuola e indaga il sindaco per omissione in atti di ufficio. Dopo la sentenza, presumibilmente definitiva, alcuni criticano e invocano l’abbassamento del limite di rischio, ritenendo la sentenza incomprensibile pur sapendo che è legittima, (ma secondo noi sperano che non la capiscano i genitori), altri, quelli che dicono che il consigliere doveva tacere, si meritano un sindaco e amministratori omissivi e non amministratori ligi alle leggi, impegnati a fare il loro dovere per tutelare non solo i bambini, ma i cittadini tutti”.
“Dopo questa breve ricostruzione dei fatti – prosegue Bellettini – siamo venuti a conoscenza che il sindaco Limatola vuole continuare con le politiche della storia infinita. Non prende in considerazione la proposta operativa da noi formulata e ribadita anche nella assemblea pubblica tenuta a Ribolla cioè costruire in pochi mesi una scuola prefabbricata definitiva in un’area di proprietà comunale, unica possibilità concreta di fornire un plesso bello, funzionale, sicuro e facilmente realizzabile, evitando spese di acquisizione e urbanizzazione per poter edificare un fabbricato ex novo”.
“Invece il sindaco vuole spendere centinaia di migliaia di euro per strutture approssimative o provvisorie, con la speranza di una riapertura del plesso non a norma grazie a un decreto che abbasserebbe gli indici attuali di sicurezza per tenerci comunque i bambini – attacca Bellettini – rimarcando che il comune non ha i fondi per costruire la nuova scuola come prospettato, e se nel frattempo avvenisse un “miracolo finanziario esterno”, passerebbero molti anni per realizzare il progetto”.
“Pertanto come comitato – conclude Bellettini – consapevoli della necessità in tempi brevi di una scuola a Ribolla, auspichiamo il ritiro della delibera per la gara di fattibilità della fantomatica scuola dal costo di quasi 5 milioni di euro, che non ci sono, di impiegare gli 80 mila euro stanziati e i 250.000 euro previsti per l’affitto di container per poco più di 40 giorni di lezioni, pur avendo a pochi km plessi gratis, per acquisire un prefabbricato scolastico definitivo e sicuro per tutti gli utenti”.