GROSSETO – Taglio del nastro stamattina per il nuovo Giardino dell’Archeologia. L’abbattimento di un’ala del vecchio ospedale ha regalato a Grosseto una nuova area verde posta in pieno centro storico. L’area dopo la demolizione è stata risistemata dall’Ufficio Tecnico del Comune e si presenta divisa in aiuole che riprendono il disegno degli orti sei-settecenteschi riportato dalle carte d’archivio. Oggi l’Amministrazione Comunale, insieme con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio presentano il nuovo allestimento dell’area, dove trovano collocazione definitiva e sicura ai molti reperti lapidei in precedenza sparsi per la città. Il nuovo giardino è un angolo di particolare attrazione all’interno del centro storico per sostare durante il giorno e per fruire di spettacoli, recital, concerti la sera. La vicinanza con il Museo Archeologico, e la provenienza della maggior parte dei reperti da Roselle, fa di questo ‘Giardino dell’Archeologia’ un altro elemento di attrazione per coloro che amano le antichità maremmane.
“Oggi regaliamo alla città una sorta di collezione alla Winckelmann – commenta Antofrancesco Vivarelli Colonna, sindaco di Grosseto -: reperti archeologici con cronologie ed origini diverse saranno custodite da oggi in questo angolo nascosto del centro storico. Un raccoglitore a cielo aperto di beni che fino a poco tempo fa erano esposti al vandalismo. Un luogo antichissimo della città che potrà essere utilizzato come sosta romantica e suggestiva”.
“Il giardino dell’archeologia è un angolo prezioso del centro storico per tutti coloro che vorranno passarvi e sostare ma anche per gli eventi che il Comune vorrà ospitare – spiega il vice sindaco e assessore alla Cultura e al Turismo, Luca Agresti -. Accanto ai reperti che testimoniano la storia antica di Grosseto sorge anche l’orto delle spezie che ricostruisce, in maniera filologica, l’antico orto francescano. Il Giardino è un valore aggiunto per l’offerta culturale prima e turistica poi per il capoluogo e il territorio. Ed è il successo composito non solo del Comune: voglio ringraziare il Museo Archeologico, la Soprintendenza, l’Ufficio tecnico del Comune, Sistema e la Cooperativa Atlante per aver regalato alla città questo tesoro”.
Il progetto – Il progetto nasce dalle sollecitazioni della Soprintendente Arch. Anna Di Bene coadiuvata in questo dall’archeologa Dott.ssa Gabriella Poggesi, che chiedevano provvedimenti per la tutela dei reperti disposti lungo la cosiddetta passeggiata archeologica e dislocati in altri luoghi della Città, alcuni dei quali erano stati fatti oggetto di vandalismo. Il Sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e dell’Assessore alla Cultura e Vicesindaco Luca Agresti, hanno così prontamente proposto l’area adiacente al San Francesco trovando immediata adesione nella Soprintendenza che ha riconosciuto il significato allo stesso tempo di valorizzazione culturale e di conservazione di un patrimonio dell’operazione.
La riunione dei reperti è anche la ricomposizione di contesti archeologici. Il nucleo più numeroso proviene infatti dagli scavi per la costruzione di Casa Passerini presso Bagno Roselle, avvenuti nel 1833, a cui sono riferibili in particolare colonne, basi di colonne e capitelli. Sono restati tuttavia nella loro collocazione attuale per il valore tradizionale e simbolico la Colonna dei Bandi fra Piazza Duomo e Piazza Dante e una parte dei reperti inseriti nel monumento ai caduti di Nassiriya e in Piazza Volturno.
All’inaugurazione erano presenti insieme al sindaco del Comune di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna, l’assessore alla Cultura e vicesindaco Luca Agresti, per la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Siena, Grosseto e Arezzo (SABAP-Si) Matteo Milletti, funzionario archeologo e Fabio Torchio, storico dell’arte.