GROSSETO – Mal’Aria 2018, il dossier annuale di Legambiente sull’inquinamento atmosferico nelle città italiane certifica il buon andamento di Grosseto, purché permangano ancora delle criticità.
Le città hanno bisogno di aria pulita! E’ ancora una volta Legambiente a dircelo con il suo dossier Mal’aria 2018 – “L’Europa chiama, l’Italia risponde?”, il rapporto sull’inquinamento atmosferico nelle città italiane e la campagna annuale “PM10 ti tengo d’occhio”, che monitora l’andamento giornaliero dei 96 capoluoghi di provincia di cui sono disponibili i dati tenendo in considerazione solo le centraline urbane di fondo e di traffico. Dal rapporto emerge un bilancio nel complesso positivo per il territorio grossetano, anche se è indubbio che persistono ancora delle criticità.
Prendendo in esame i dati ARPAT sul particolato fine (sia PM 2,5 che soprattutto PM 10) il trend della città di Grosseto è positivo, infatti la media annua nel 2017 rimane molto al di sotto dei limiti di legge. Per quanto riguarda il biossido di azoto, inquinante generato dai processi di combustione, la stazione di monitoraggio di viale Sonnino, una delle strade più trafficate in città, segna quasi il limite consentito di 40 ug/mc. Totalmente negativi sono invece i dati relativi all’ozono, il così detto smog estivo. Anche nel nostro territorio i limiti di legge vengono superati, in linea, purtroppo, con quanto avviene nel resto della Toscana eccetto che per la Piana Pisana.
“I trend nel complesso sono positivi – afferma Angelo Gentili della Segreteria Nazionale di Legambiente- ma il biossido di carbonio quasi al limite e l’eccessiva presenza di ozono ci suggerisce la necessità di accrescere la sensibilità sulle tematiche dell’ inquinamento atmosferico. E’ fondamentale nell’ambito della mobilità, in cui Grosseto registra un numero troppo elevato di auto per abitante, estendere la mobilità elettrica, le aree pedonali, le piste ciclabili e le ZTL insieme all’aumento delle zone a traffico 30 che secondo quanto dimostrato da varie ricerche scientifiche comporterebbero notevoli benefici. Grosseto ha tutte le carte in regola per divenire una città innovativa e all’avanguardia in questo campo e per dare un chiaro segnale dell’abbattimento delle emissioni e dell’aumento della qualità di vita”.
Con il dossier Mal’aria Legambiente ricorda, inoltre, che l’Italia è il Paese in cui si vendono ancora più auto diesel (56% del venduto tra gennaio e ottobre 2017, contro una media europea del 45%), e dove circolano auto e soprattutto camion tra più vecchi d’Europa (quasi 20 anni di età media).Occorre sostenere ed accelerare il processo di potenziamento e innovazione del trasporto pubblico locale, per renderlo sempre più efficace e affidabile e la sua trasformazione verso un parco circolante completamente elettrico e limitare l’accesso nelle aree urbane in maniera stringente e costante ai veicoli più inquinanti. Serve potenziare le infrastrutture di ricarica dell’elettrico e, soprattutto, implementare nelle aree urbane infrastrutture per la mobilità ciclo-pedonale. Senza tralasciare la riqualificazione degli edifici pubblici e privati che dovrebbero riscaldare senza inquinare; il rafforzamento dei controlli sulle emissioni di auto, caldaie ed edifici; intervenire specificatamente sulle aree industriali e portuali. Da ultimo, ma non meno importante, ridisegnare strade, piazze e spazi pubblici delle città aumentando il verde urbano.