GROSSETO – «Il Movimento è antifascista e lo ha sempre dimostrato, ma è anche un movimento serio che non prende in giro i cittadini. Abbiamo presentato una proposta di delibera. La sinistra “brontolona” impari da noi come si scrivono gli atti in consiglio, almeno qualche volta». Il Movimento 5 Stelle torna a parlare della mozione antifascista presentata nei giorni scorsi in consiglio comunale, respinta dalla maggioranza e non votata dall’M5S. «Il Movimento 5 stelle Grosseto reagisce con decisione alle critiche ricevute in seguito al voto di astensione dato alla mozione sugli spazi pubblici presentata dalla sinistra».
Ieri pomeriggio, poco prima dell’inizio del corteo antifascista di piazza Esperanto «dove è continuata la strumentalizzazione a danno del M5S Grosseto, le consigliere comunali Daniela Lembo e Francesca Amore, insieme agli attivisti Roberto Dotti, Claudio Fiori e Giacomo Gori, hanno dettagliato le ragioni che hanno portato a quell’espressione di voto ed hanno puntato il dito su alcuni esponenti di sinistra rei di aver fatto affermazioni strumentali e per questo inaccettabili. Ma andiamo per ordine. L’errore di fondo è che la mozione di Carlo De Martis e Lorenzo Mascagni non è lo strumento legittimato a modificare i regolamenti comunali. Stupisce che i due consiglieri non si siano ricordati di una delle fondamentali regole stabilite dalla Legge e riportate nei regolamenti di tutti i consigli comunali d’Italia».
«Stupisce anche che nessuno dell’amministrazione comunale se ne sia accorto prima ed abbiano permesso che tale atto arrivasse in consiglio – proseguono i pentastellati -. Altri errori sono stati commessi e si evidenziano se entriamo nel merito, ossia leggendo il testo della mozione. Se la primissima parte del dispositivo, quella con cui si introduce la dichiarazione da firmare per richiedere la fruizione di spazi pubblici, non presenta problematiche, il resto è un susseguirsi di errori, alcuni molto gravi, che di fatto rendono illegittima e quindi inapplicabile la mozione stessa. Due su tutti: con questa mozione, se fosse stata approvata, il dipendente comunale avrebbe assunto un potere assoluto e soggettivo sulla concessione o meno delle autorizzazioni per l’occupazione del suolo o delle sale pubbliche come se, di fatto, questo dipendente prendesse il posto della magistratura inquirente e decidesse lui e lui soltanto sull’applicazione delle leggi antifasciste, antirazziste, antisessiste e così via andando a condannare fatti che potrebbero risalire a venti o trent’anni fa, visto che sul dispositivo non c’è scritto nulla in proposito; a seguire, la mozione dà mandato alle dirigenze ed ai competenti uffici comunali di modificare i regolamenti comunali quando tali modifiche sono di competenza degli stessi consiglieri comunali e non del sindaco, non della giunta, non dei dirigenti e non degli uffici comunali. Due errori molto gravi che – sommati all’errore di fondo che hanno commesso, De Martis e Mascagni nel momento in cui hanno deciso di utilizzare lo strumento “mozione” anziché la “proposta di delibera” – sono stati determinanti nell’indirizzare il nostro voto verso l’astensione. Perché noi siamo persone serie e competenti che non strumentalizzano certe “carenze informative” sofferte da una discreta fetta della popolazione meno attenta alla forma ed alla sostanza scritta in un atto di governo».
«E per dimostrare ciò che affermiamo, abbiamo scritto e presentato una proposta di delibera (strumento corretto) con al suo interno interi periodi ripresi direttamente dalla mozione De Martis a dimostrazione del fatto che, come principio, siamo favorevoli, ma con i punti del dispositivo questa volta scritti correttamente. In chiusura, non possiamo non menzionare alcune figure della cosiddetta intellighenzia di sinistra che, per i motivi che soltanto loro sanno, hanno fatto delle pubbliche esternazioni molto critiche nei nostri confronti. Stiamo parlando di Flavio tattarini, Luciana Rocchi, Simone Giusti, Cristina Citerni, Claudio Renzetti. ebbene, da queste persone sono ben accette le più sentite scuse e, se non dovessero aver ancora ben chiaro di cosa stiamo parlando, siamo disponibili ad un ulteriore confronto. La proposta di delibera è disponibile presso la segreteria del consiglio comunale. Si invitano tutti i consiglieri comunali interessati ad apporre la propria firma sull’atto recandosi in Comune».
Link alla proposta di delibera sugli spazi pubblici del M5S Grosseto: LINK