FOLLONICA – «La polemica scaturita dalla FederFauna è ridicola». A intervenire sul caso del carro del rione 167 ovest, sollevato dalla confederazione sindacale degli allevatori, commercianti e detentori di animali, è Franca Ciani, veterinaria e ambientalista follonichese.
«La federazione si definisce una confederazione sindacale di allevatori commercianti e detentori di animali – scrive Franca Ciani-. Pare che oltre a promuovere interessi legali, fiscali ed economici dei suoi soci si impegni anche nella crescita professionale e culturale degli stessi. Ma quello che risalta maggiormente a un occhio clinico è, che sostengono di impegnarsi a “perseguire il benessere animale funzionale al benessere dell’uomo” a mio modesto parere senza nulla comprendere del concetto di benessere animale».
«In questo confuso contesto – prosegue- si espongono criticando l’allegoria di carri carnevaleschi che in realtà non raccontano del circo ma di caccia grossa che è una tematica attuale e sempre relativa all’inadeguatezza dell’uomo verso i selvatici. Ironizzano sui cosiddetti “amici etici”, di cui mi sento di far parte, che salvaguardano la libertà concettuale di specie costrette, ridicolizzate o uccise a solo scopo ludico. Inoltre definiscono i carri follonichesi non satira ma diffamazione di una intera categoria di cittadini».
«Siccome siamo in tema di animalismo e mi sento coinvolta come medico in prima persona ci tengo a ribadire il pensiero della Fnovi, la federazione nazionale dei veterenari, e della Fve, quella europea, che già nel 2006 aveva ribadito che “nei circhi non esiste la possibilità che il benessere degli animali ed il rispetto delle loro esigenze etologiche siano garantiti. Per questo – conclude- è opinabile una progressiva dismissione degli animali dai circhi mentre la polemica della FederFauna è ridicola perché non hanno capito il contesto del carro».