Già presente in Italia dal 2016, e introdotto nel nostro Paese grazie alla Legge di Stabilità, lo smart working è adesso al centro di più di una attenzione: da parte dei lavoratori in primis, ma anche da parte di quelle aziende che desiderano calarsi nella modernità. Di cosa si tratta? Lo smart working, o lavoro agile, è una forma di contratto subordinato che mescola il lavoro in sede a quello a distanza: in pratica, questo contratto prevede un tot di ore di lavoro da svolgere non in azienda ma da casa, al bar, o da qualsiasi postazione che possa consentire la connessione a Internet. Pirelli è un esempio di tutto ciò: la nota azienda ha infatti già assunto più di 1.000 smart workers.
Quali sono tutti i vantaggi del lavoro agile?
Vantaggi economici e non solo, per le aziende così come per i lavoratori: i benefici dello smart working sono infatti numerosi, e partono proprio dal risparmio in termini di mobilità. Con la possibilità di dedicare parte delle proprie ore al lavoro da casa, gli smart workers eviterebbero di usare l’automobile, abbassando dunque la spesa in termini di consumi di carburante. Va da sé che ne guadagnerebbe anche l’ambiente, visto il presumibile crollo delle emissioni nocive. I vantaggi del lavoro agile, però, riguarderebbero anche le aziende: un dipendente messo nelle condizioni di lavorare da casa, difatti, renderebbe più di quanto non avrebbe fatto lavorando esclusivamente in sede.
Cosa serve per lavorare in smart working?
Innanzitutto l’azienda dovrebbe sviluppare una piattaforma telematica ad hoc, che possa permettere al lavoratore di interagire con la propria postazione di lavoro in remoto. Di conseguenza, tutto ciò sarebbe possibile solo in presenza di una connessione a Internet: il fattore principale che rende lo smart working una realtà. Oggi proprio per andare incontro alle esigenze dei lavoratori, le maggiori compagnie telefoniche hanno prezzi molto accessibili: ad esempio, le tariffe internet proposte da operatori come Linkem sono molto competitive e pensate per tutte le esigenze. Chiaramente, anche l’organizzazione domestica ha il suo peso: bisogna predisporre una postazione casalinga dedita esclusivamente al lavoro, dunque dotata di PC e magari di una sedia ergonomica.
Smart working in Italia: quali prospettive?
I dati relativi al 2017 ci dicono che il futuro dello smart working, proprio in base al suo presente, è lanciato verso un sicuro successo. Questo per merito dei dati riportati dallo studio del Politecnico di Milano, e nello specifico dall’Osservatorio Smart Working: si parla di un incremento del +14% di smart workers in Italia, pari a circa 300.000 nuove unità. Se poi consideriamo la crescita di questo trend negli ultimi 4 anni, pari al +60%, è facile immaginare quanto siano positive le prospettive del lavoro agile. Sebbene i dati siano ottimi, la strada da percorrere è lunga: toccherà alle imprese alimentare questo fenomeno.