ISOLA DEL GIGLIO – «È stata la stessa Pubblica Accusa che nel processo per ipotesi di corruzione, abusi edilizi e illeciti amministrativi per la costruzione di dodici appartamenti al Campese e per l’albergo Arenella ha richiesto la definizione del procedimento avviato nei confronti del Responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale Giovanni Battisti, gli imprenditori Paolo e Roberto Cecconelli ed Giovan Battista Franco per insussistenza dei reati addebitati». Attilio Brothel, ex sindaco di Isola del Giglio, commenta così l’epilogo, il 31 gennaio, della vicenda che andava avanti da dieci anni.
«Il Tribunale di Grosseto ha emesso così la sentenza di proscioglimento che ha sancito l’infondatezza dell’ipotesi accusatoria. Una prima sentenza di assoluzione per l’ipotesi di corruzione era già stata emessa nel 2014 nei confronti degli stessi imputati e nell’anno 2011 nei confronti dell’architetto Nicoletta Maioli, membro del collegio ambientale di Isola del Giglio. Si chiude così una vicenda che non lascia dubbio sulla legittimità dell’operato del dirigente dell’Ufficio Tecnico Comunale Giovanni Battisti, responsabile incaricato dal 2005 al giugno 2009 – prosegue Brothel -, restituendo fiducia a tutti quanti lo hanno visto lavorare per la risoluzione dei problemi di competenza del Comune».
«Di tale esito va dato merito alla magistratura giudicante, che ha dimostrato serietà e competenza nel dirimere la vicenda giudiziaria, ma anche ai legali di fiducia delle persone coinvolte (tra questi l’avvocato Cristiano R. Euforbio del foro di Rieti, difensore di Giovanni Battisti). Corre anche l’obbligo di ricordare il compianto avvocato Bruno Leporatti, già patrono dei fratelli Cecconelli e tutti coloro che hanno cooperato perché la verità avesse la meglio».
«Va confermata la massima soddisfazione per la scelta, nel quinquennio 2004/2009, di Giovanni Battisti quale responsabile dell’ufficio tecnico comunale, un valido professionista che ci ha accompagnato per tutta l’esperienza amministrativa e che, insieme alla Giunta e al Consiglio comunale, ha contribuito a risolvere molti dei problemi amministrativi dell’isola. Fu infatti proprio predetto ingegnere a compiere tutte le procedure perché il programma Giglio Salute fosse portato a compimento, implementando decisamente il potenziale della sanità e dei servizi di soccorso; sono a lui ascritte altre opere pubbliche iniziate e completate nel citato quinquennio, in cui si collocano anche il finanziamento dei progetti per le scuole di Giglio Porto e Castello, le procedure per la bonifica della discarica Le Porte, la condotta per il rischio idrogeologico di Campese, la ristrutturazione degli eliporti per il volo notturno e le relative certificazioni, le opere di restauro della delegazione di Giglio porto».
«Si è trattato davvero di una personalità di spessore, che ha creduto profondamente nell’impegno serio e responsabile per la cosa pubblica». Scrive Brothel che ha sentito al telefono l’ingegnere che gli ha detto: «La sentenza di proscioglimento ristabilisce la verità dei fatti e fa opera di giustizia sostanziale. Come tale, è anche un grande messaggio culturale. Il mio pensiero è sempre stato rivolto a tutte quelle persone che credevano nell’operato dell’ufficio tecnico in generale e mio personale in particolare. Ringrazio ancora una volta tutti i gigliesi per l’esperienza vissuta, ricca e densa di emozioni». Tra sessanta giorni il deposito della sentenza.