GROSSETO – «Fratelli d’Italia espone il proprio punto di vista sulla questione ESTAR, sollecitando affinché la Conferenza provinciale dei Sindaci tramite il proprio presidente Giacomo Termine prenda una netta posizione contro i disservizi che stanno subendo i cittadini della provincia di Grosseto. Non sono più tollerabili i disservizi che si stanno verificando nelle nostre strutture ospedaliere e sanitarie. Disservizi dovuti a una riorganizzazione che definirla “scellerata” è un eufemismo. Non ultima la vicenda degli infermieri del 118. Sono anni che denunciamo i disservizi e quanto dichiarato dal presidente dell’IPASVI Nicola Drauli non fa altro che confermare quanto stiamo sostenendo da anni». Inizi così la nota di Fratelli d’Italia che critica la riforma sanitaria.
«Riorganizzazione fallimentare del settore voluta dal centrosinistra di cui il presidente Termine fa parte e dai vertici Toscani del PD, di cui anche lo stesso Giacono Termine adesso si mostrerebbe contrariato. Quindi dalle parole, invitiamo Giacomo Temine, in funzione del suo ruolo istituzionale di rappresentante della Conferenza dei Sindaci della provincia di Grosseto a prendere non solo una netta posizione, ma soprattutto di passare dalle parole ai fatti concreti. Non ci si può limitare a scaricare tutto ai rapporti con ESTAR, l’Ente di Supporto Tecnico Amministrativo Regionale. Ad esempio, tanto per citarne una delle tantissime problematiche verificatesi proprio in quest’ultimo periodo è stata quella della quasi totale impossibilità da parte dei pazienti-utenti del Servizio Sanitario Nazionale di parlare al telefono con i CUP per le prenotazioni di visite ed esami, per non parlare poi delle infinite e lunghe attese per ritirare gli esami effettuati, senza dimenticare le lunghe liste d’attesa per usufruire di un controllo o esame medico specifico».
«Auspichiamo un forte segnale che, come più volte ha rappresentato lo stesso Giacomo Termine, deve essere “bipartisan”, ma soprattutto deve essere rivolto ad assicurare un netto miglioramento dei servizi che ricadono poi sui cittadini. Di “spot elettorali” ci si piena troppo la bocca ultimamente, mentre la popolazione non ha bisogno. Quello che la cittadinanza chiede e che ha invece veramente bisogno sono i fatti, e che tutto funzioni. Quindi basta con i disservizi, qualunque essi siano. La nostra Maremma è già stata messa a dura prova da questo stato di operare e per di più e tra quelle messe a dura prova dai tagli e dalla riorganizzazione».