MASSA MARITTIMA – La storia delle pregiate tele realizzate per la Cattedrale di San Cerbone, svelate dall’accurata ricerca storica della dottoressa massetana in Scienze storiche e dei beni culturali Valeria Marchioni, che giovedì 11 gennaio alle 16,30 nella Sala Mariella Gennai presso il Complesso delle Clarisse, presenterà la sua tesi di laurea.
Argomento del suo elaborato sono le tre tele che Raffaello Vanni (1587- 1673), figlio del pittore senese Francesco Vanni realizzò per il Duomo di Massa Marittima, databili nel quarto decennio del Seicento. Nella ricerca di storia dell’arte emerge come la carriera dell’autore dei dipinti, sia stata essenziale per la diffusione di novità artistiche nella sua città natale, Siena. Raffaello Vanni si formò infatti prevalentemente a Roma a fianco di Guido Reni e Antonio Carracci e qui attraversò le tappe più importanti della sua creatività figurativa, ma fu a Siena che sviluppò i frutti della modernità del suo linguaggio. Mentre fu difficile crearsi uno spazio nel competitivo ambiente romano, le relazioni con Siena e la Toscana, erano mantenute vive dai vari soggiorni nella città natale che assicuravano al Vanni commissioni continue e prestigiose.
E’ così che anche a Massa Marittima il pittore fu chiamato per la realizzazione di tre tele che hanno come soggetto la Madonna del Carmine incoronata da due Angeli, un Santo monaco e i Santi Giuseppe, Bernardino e Guglielmo d’Aquitania, l’ Assunzione della Vergine e l’ Annunciazione. Da vari documenti, come spiegherà l’autrice della tesi nell’incontro di giovedì, si evince che le tre tele dovevano andare a decorare degli altari lignei realizzati durante la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento quando, all’interno della Cattedrale vennero effettuati lavori per adeguamenti ai dettami controriformistici. Questi altari furono poi smantellati durante gli anni ottanta dell’Ottocento. L’unico altare ancora oggi esistente, ospita la tela dell’Assunzione del Vanni che troviamo nella Chiesa di San Francesco a Massa Marittima. La tesi quindi, ha l’obbiettivo di analizzare le tre tele del Vanni, partendo dallo studio storico e religioso della città di Massa Marittima e della Maremma.