GROSSETO – «Da gennaio 2018 non facciamo più parte dello staff della Fondazione Grosseto Cultura, non per una nostra scelta». Claudia Gennari e Marta Paolini per anni hanno lavorato alla Fondazione Grosseto cultura (nella foto il presidente).
«Per anni – proseguono -, dai primi stage universitari alle collaborazioni strutturate ne sono passati quasi dieci, Fondazione è stata una casa e una scuola, siamo cresciute professionalmente e umanamente, grazie all’apporto e alla fiducia di tutti. Ci siamo sentite accolte e consigliate: dai dirigenti, dalla segreteria, dai direttori che ci hanno sempre dimostrato stima. Primo tra tutti Mauro Papa al quale ci uniscono affini studi e interessi e con il quale è stato possibile realizzare progetti che ci hanno coinvolte mettendoci in gioco personalmente; una opportunità preziosa, di certo non scontata per un giovane storico dell’arte».
«Rimanere a lavorare in una città di provincia è stata una scelta, tanto stimolante quanto complessa, dettata dal condividere nel profondo un percorso che potesse far crescere gli orizzonti culturali nel territorio in cui siamo nate – affermano -. In tutti questi anni mai abbiamo sentito la fatica o il pentimento della strada intrapresa. Abbiamo sempre riportato nell’alveo della Fondazione quanto imparato dalle esperienze coltivate contemporaneamente all’esterno, convinte che ogni apporto potesse essere importante a una crescita della struttura. Abbiamo condiviso sempre con professionalità le nostre competenze, senza tirarci mai indietro, con generosità ed entusiasmo. E lo avremmo rifatto ancora».
«Grazie ai direttori Antonio Di Cristofano e Andrea Sforzi, a Riccardo Lucetti, a Paola Mariotti, all’ufficio stampa Lorenzo Falconi e Rita Martini. Un grazie veramente sentito ai soci, ai numerosi artisti con i quali abbiamo lavorato e a tutte le persone che sono venute in contatto con la Fondazione e con noi: da tutti abbiamo imparato qualcosa, con alcuni sono iniziate profonde e sincere amicizie e collaborazioni professionali. La Città Visibile, il progetto Fuori per giovani artisti, Comete, le esperienze di didattica, le gite culturali, il cinema, la musica, gli appuntamenti al Museo di Storia Naturale; nominare tutte le iniziative alle quali abbiamo preso parte sarebbe lungo e per ognuna ci sarebbe una storia».
«Si riparte, coscienti che i legami costruiti non si spezzano, sicure di aver acquisito un bagaglio intellettuale che dispiace non poter mettere più a disposizione di una struttura in cui abbiamo sempre creduto. Ci sarebbe piaciuto un confronto diretto con l’intero CDA, per ribadire il nostro impegno ai consiglieri che hanno avuto modo di iniziare a conoscerci e soprattutto per venire a conoscenza delle motivazioni della loro scelta. Nonostante le nostre richieste, purtroppo non è stato possibile; questo ci rammarica molto. Rimaniamo con l’interrogativo, serene per quanto fatto e per le strade nuove che si apriranno». Concludono.