GROSSETO – «L’infermiere non è un bersaglio o un nemico». L’ordine degli infermieri commenta così quanto avvenuto due giorni fa al pronto soccorso dell’ospedale Misericordia dove un giovane scalzo, in stato confusionale, dopo essere stato sdraiato per un po’ su una poltrona ad occhi chiusi si è alzato, si è diretto verso l’uscita e trovando una fontanella, prima si è lavato i piedi, i capelli e la maglietta, e poi ha riempito un secchio e iniziato a tirare gavettoni sui pazienti in attesa e sui loro familiari.
A raccontare il fatto è una nostra lettrice che parla di una situazione che «se non fosse stata tragica nella sua drammaticità, sarebbe potuta passare per comica». Tra i pazienti c’è stato il fuggi fuggi generale, barelle comprese e, fradici come pulcini, ci hanno fatto evacuare in un gelido corridoio, mentre lui cominciava a spaccare tutto quello che gli capitava a tiro. Praticamente si era impossessato della situazione, sotto gli occhi impotenti di infermieri e medici che nulla potevano, se non cercare di calmarlo con le parole. Ovviamente senza ottenere altro che pugni e calci. Nessuno in grado di fermarlo, persone anziane terrorizzate, pavimento allagato, pezzi di carrelli rotti a terra… e nessun agente di sorveglianza. Avrebbe potuto tranquillamente aver avuto il tempo di fare del male o addirittura uccidere qualcuno». Infine l’uomo è stato immobilizzato e sedato «Solo dopo sono arrivate le forze dell’ordine».
L’Ordine degli infermieri interviene esprimendo «piena solidarietà e sostegno ai colleghi, agli operatori tutti e ai cittadini che sono rimasti coinvolti in questa brutta situazione. Lo avevamo già detto e lo ripetiamo che, per quanto insito in determinati contesti lavorativi, il rischio di aggressione ai danni dell’operatore deve essere una priorità sulla quale le organizzazioni devono impegnarsi».
Due i canali prioritari da portare avanti secondo gli infermieri: «L’istituzione di un posto fisso e strutturato con la presenza di forze dell’ordine in grado di intervenire celermente, utile in tutte quelle situazioni ospedaliere che richiedono interventi delle forze dell’ordine a tutela per tutti gli attori (cittadino, struttura, operatori). Lavorare prioritariamente su quanto espresso dalla Delibera del luglio scorso della Regione Toscana sulla riorganizzazione dei Pronto Soccorso. Questa indica percorsi ad hoc nei pazienti con agitazione psico motoria e prevede specifici spazi fisici con assenza di elementi che possano costituire un pericolo per il paziente e per gli operatori o che possano essere facilmente danneggiati».