FOLLONICA – L’Amministrazione comunale di Arcidosso si stringe attorno alla famiglia Bisconti, per la scomparsa di Giovanni, uomo che ad Arcidosso ha costruito un pezzo di storia imprenditoriale ed umana con la sua attività commerciale e aziendale che ha dato a lungo lavoro a molte persone. Giovanni aveva 74 anni ed era nato il 21 settembre del 1943 a Monticello Amiata, ma poi aveva vissuto a Firenze con il padre e la madre, originaria di Firenze, dove i coniugi Bisconti avevano un’attività di confezioni.
Producevano soprattutto pantaloni da uomo. Anche Gianni lavorava nell’azienda familiare e portava molti lavori alle donne di Arcidosso che lavoravano in casa, creando un circuito lavorativo importante per la zona. E tutti già cominciarono a conoscere quel ragazzo appena ventenne che arrivava dalla città, come Gianni della Fiorentina, riferendosi alle origini materne.
Poi l’alluvione terribile del 1966 che distrusse all’azienda molta parte del materiale già confezionato e mise in crisi la famiglia che decise di trasferirsi ad Arcidosso “Tutta la comunità lo conosceva come Gianni della Fiorentina – commenta il sindaco Jacopo Marini – in relazione alle origini della madre che era di Firenze, e per il nostro paese ha contribuito a scrivere una tessera saliente di vita sociale ed economica. E non solo quella, ma è stato una presenza costruttiva e attenta nella vita politica del nostro territorio, animato da una fede nei valori di solidarietà che stavano alla base del partito di Rifondazione a cui apparteneva. Gianni è stato anche vicesindaco di Arcidosso e in questo ruolo si è speso operando con equilibrio e fattività nell’interesse dei suoi concittadini. Nemmeno va dimenticato il contributo al mondo dello sport che ha sempre sostenuto con sponsorizzazioni e contributi sia economici che di affetto, guardando in specie al mondo giovanile. A nome mio personale e certo di interpretare i sentimenti di tutta la comunità, porgo alla moglie di Gianni Fiorella, al figlio Cristiano e a tutti gli altri familiari il cordoglio e la vicinanza affettuosa di tutti noi arcidossini”.