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a cura di Fulvia Marini, dottore Magistale in Scienze Infermieristiche e tutor nel Cdl in Infermieristica
Con questa puntata di InfermierInforma vogliamo sensibilizzare e informare sulle differenze tra la figura infermieristica e gli altri operatori che ruotano attorno alla persona assistita. Gli infermieri infatti si avvalgono di figure di supporto per la realizzazione del processo di assistenza, ma in alcun modo, questi, sono interscambiabili con lo stesso. Tali figure, solitamente sono identificate con delle sigle: OSS (operatore socio sanitario), AAB (addetto assistenza di base), OTA (operatore tecnico assistenziale) ecc., non sono esattamente la stessa cosa e operano su livelli diversi dell’assistenza, avendo un percorso di studi molto più breve, che va dai 6 mesi ad un anno. Purtroppo potrebbe sembrare banale e scontato soffermarsi su questo argomento, ma molto spesso succedono dei veri e propri malintesi: pensiamo, ad esempio, ai vari articoli di giornali o telegiornali usciti, nei quali la figura dell’OSS era divenuta un infermiere, dove questi due sostantivi vengono purtroppo usati come sinonimi. creando inevitabilmente confusione di ruoli nei confronti dei cittadini . Pensiamo anche a quanto sia difficile in ospedale, per la persona, capire con chi si interloquisce, poiché spesso l’unica differenza tra infermieri e le figure di supporto è rappresentata solo dal diverso colore del bordo delle maniche della divisa.
Ma a domicilio? In questo caso è opportuno pretendere che i professionisti si identifichino con un cartellino, sia che essi siano infermieri o che siano altre figure di supporto (OSS,OTA,AAB ecc.). Un’altra grande perplessità si paventa quando ci affidiamo a inserzioni su quotidiani o simili, chi ci può garantire che ci stiamo realmente affidando ad un professionista? In questo caso potremo facilmente scoprire se chi abbiamo contattato sia realmente un infermiere o si spacci per esso, in quanto noi professionisti abbiamo obbligatoriamente l’iscrizione all’Albo di riferimento e basterà fare una semplice ricerca presso il Collegio IPASVI di Grosseto per capirlo. In caso contrario, se chi abbiamo di fronte, fosse un “impostore”, potete e dovete segnalarlo al Collegio di competenza, il quale prenderà dei provvedimenti nei confronti del “finto infermiere”, e si adopererà affinché tale meccanismo venga interrotto, dato che il rischio maggiore è quello di mettere in serio pericolo la salute dei cittadini, che ignari si rivolgono a non professionisti. Vorremmo sottolineare che tutte le figure sopra citate collaborano, ognuno con il proprio operato, per un fine comune: il raggiungimento del benessere della persona assistita, ma ognuna per la propria formazione, le proprie competenze e le proprie responsabilità. L’infermiere è un professionista sanitario, diventato tale con il conseguimento di una laurea triennale presso l’Università e dopo aver sostenuto un esame di stato abilitante all’esercizio professionale, unitamente all’obbligatoria iscrizione all’Albo professionale, che come detto sopra, fa da garante per il cittadino. Gli ambiti di competenza si sviluppano sia nelle strutture ospedaliere che territoriali, in regime di dipendente o libero professionista. Prendiamo ad esempio una figura di supporto come l’OSS (operatore socio sanitario), il suo ruolo è stato definito nell’Accordo Stato Regioni del 22/02/20011, può lavorare sia in ospedale che nelle strutture territoriali ed acquisisce tale titolo dopo un corso organizzato dalla Regione Toscana della durata di 1000 ore oppure, per coloro che sono già in possesso di un titolo conseguito presso enti provinciali e/o privati, è necessario un ulteriore percorso di riqualificazione del titolo ( della durata di 470 ore). Tale figura è tecnica e può operare sia in ambito sociale che sanitario e collabora sotto la diretta responsabilità dell’infermiere, che in qualità di professionista valuta, pianifica, attribuisce mansioni all’OSS e ne supervisiona l’operato. Purtroppo per tali figure non esiste un albo a cui chiedere le referenze. A livello giuridico si delinea per l’infermiere nei confronti dell’OSS, sia la responsabilità della scelta (eligendo) del personale di supporto, che quella di supervisione dell’operato (vigilando). Mentre gli errori di esecuzione dell’atto/mansione sono direttamente responsabilità dello stesso2.
Qui di seguito in allegato viene riportato il mansionario dell’OSS3 per opportuna conoscenza della popolazione. Mentre per l’infermiere, il campo di competenza dello stesso viene delineato dal percorso di studi effettuato sia con la laurea triennale, che con eventuali master, corsi di perfezionamento, corsi di aggiornamento, dal profilo professionale e dal codice deontologico4. Infine riteniamo utile soffermarci sulla figura della badante, che solitamente non prevede alcuna specifica formazione per legge, lavora a domicilio della persona assistita e viene assunta direttamente da quest’ultima.
Da questo anno è stato proposto, dalla Regione Toscana, un servizio rivolto alle persone fragili, il “Pronto Badante”, attraverso la chiamata al numero verde 800 59 33 88 (attivo da lunedì a venerdì dalle 8 alle 19:30 e il sabato dalle 8 alle 15). I requisiti per accedere al “Pronto Badante” prevedono: persone anziane che vivono sole o in famiglia di almeno 65 anni; residenti in Toscana; trovandosi per la prima volta in un momento di difficoltà, fragilità o disagio; non avendo già in atto un progetto di assistenza personalizzato (PAP) con i servizi territoriali. Una volta contattato il numero verde (800 593388), qualora sussistano tutti requisiti necessari per poter accedere al servizio, la richiesta viene inoltrata ad operatori autorizzati che si recheranno, entro massimo 48 ore, presso l’abitazione dell’anziano5. Nella realtà maremmana, Collegio IPASVI in partnership con il Comune di Grosseto, hanno dato l’avvio al “Progetto Anagrafe e Formazione Badanti/Caregivers” che prevede la realizzazione di un corso di preparazione non professionalizzante rivolto agli aspiranti “badanti”, suddiviso in lezioni frontali e pratiche che, tenendo presente degli specifici bisogni formativi, in funzione della tipologia del lavoro che le “Badanti/Caregivers” andranno ad effettuare, prevede di fornire i più rilevanti aspetti in ambito di cultura sanitaria per laici. Al termine di ogni corso, il Collegio IPASVI consegnerà all’amministrazione comunale di Grosseto l’elenco dei soggetti che lo hanno concluso in maniera positiva. Tale elenco verrà pubblicato sul sito internet del Comune. L’amministrazione Comunale e l’IPASVI non svolgeranno nessuna attività di intermediazione negli eventuali rapporti tra privati6.
Ci tenevamo molto a cercare di spiegare la differenza tra varie figure, che hanno in comune il benessere della persona, ma con percorso formativo e professionale ben diverso. Questo per sottolineare che, quando ci rivolgiamo ad un professionista per un bisogno di salute, dobbiamo stare molto attenti a chi abbiamo di fronte e dobbiamo assicurarci che, esso abbia tutte le capacità che professa, in base alla professione che dice di svolgere. Ricordiamo infine, che coloro che si spacciano per altri, commettono un abuso di professione, punibile penalmente, in quanto svolgerebbero una professione, senza possedere alcun titolo e/o autorizzazione a farlo. Questo tipo di reato danneggia non solo le persone ma anche i professionisti stessi. Vi rivolgereste mai per un mal di denti ad un avvocato? Se la risposta è no vuol dire che riconoscete i diversi ambiti di competenza e di conseguenza non mettereste mai a rischio la vostra incolumità, affidandovi ad un non professionista. Se la risposta è no, avrete fatto decisamente la scelta giusta.
1 - http://www.ipasvi.it/archivio_news/leggi/175/ACC220201.pdf
2 - http://www.infermieristicamente.it/articolo/5986/infermiere-ed-oss-facciamo-chiarezza (accesso del 19 ottobre 2017)
3 - http://sspss.ch/site/files/Mansionario_OSS_-_Allegato_1(1).pdf
4 - http://www.ipasvi.it/norme-e-codici/leggi-nazionali.htm
5 - http://www.regione.toscana.it/-/pronto-badante-in-tutta-la-regione (accesso del 20 ottobre 2017)
6 – https://www.ipasvigrosseto.it/news/2-non-categorizzato/356-progetto-anagrafe-e-formazione-badanti.html (accesso del 20 ottobre 2017)