GROSSETO – Il sindacato di categoria Slc Cgil della Toscana Area Servizi , annuncia la mobilitazione del personale di poste Italiane in tutta la Toscana con l’attuale sciopero delle prestazioni aggiuntive fino al 18 di Novembre e, dopo un periodo di ‘rarefazione’, con la ripartenza dello stesso nel mese di dicembre.
«La protesta – afferma Graziano Benedetti, coordinamento regionale area servizi Toscana SLC CGIL – è in relazione ai livelli di copertura del servizio di portalettere e degli uffici postali. Inoltre la Segreteria Regionale della Slc Cgil protesta contro la prevista partenza dei giorni alterni in alcuni comuni delle province di Firenze, Lucca, Pisa, Grosseto».
In dettaglio:
1) Provincia di Grosseto: Manciano- Castell’Azzara- Pitigliano – Semproniano -Sorano – Paganico Campagnatico Cinigiano – Civitella Paganico, Roccastrada.
2) Provincia di Lucca, Pietrasanta , Forte dei Marmi , Seravezza, Stazzema, Borgo a Mozzano, Pescaglia, Bagni di Lucca, Barga, Fabbriche di Vergemoli, Molazzana, Coreglia Antimelli, Gallicano.
3) Provincia di Pisa, Volterra, Pomarance, Monteverdi Marittimo, Montecatini Val di Cecina. Castel Nuovo val di Cecina.
4) Provincia di Firenze, Barberino di Mugello Firenzuola , Scarperia.
A questo va aggiunta la partenza generalizzata in tutti i comuni della province di Arezzo e Prato.
«Le zone attuali saranno ridotte, trasformate in macro zone dove la posta sarà portata un giorno si e uno no – prosegue la Cgil -, una volta alla settimana se il giorno di consegna capita in un festivo infrasettimanale. Per ora si stima una perdita di oltre 50 posti di lavoro. Noi pensiamo che il progetto debba essere profondamente rivisto e corretto , riducendo i tagli e garantendo un recapito veloce con linee Plus che consegnino gli oggetti postali urgenti. Il progetto di Poste avvallato da Agcom peggiorerà la qualità del servizio erogato in tutta la nostra regione. Con la nostra mobilitazione chiediamo alle istituzioni e ai cittadini di unirsi alla nostra battaglia a tutela del servizio postale della Toscana e della occupazione».