GROSSETO – Una festa di compleanno al parco giochi di Ribolla si trasforma in un caso politico e nell’argomento del giorno del paese. Ieri nella zona del campo sportivo qualche decina di ragazzi, tutti richiedenti asilo residenti tra Ribolla e la Castellaccia, si sono ritrovati per festeggiare il compleanno di una ragazza, anche lei migrante. Una situazione normale, che poi è sfuggita di mano visto che diversi ragazzi hanno utilizzato il parco come una toilette a cielo aperto, offrendo un brutto spettacolo ai residenti del paese. Dai fatti del parco poi è scaturita una polemica, prima sui social e poi anche in ambito politico.
Il sindaco di Roccastrada Francesco Limatola è intervenuto per condannare fortemente l’accaduto e chiedere più controlli. “L’integrazione che vogliamo favorire sul nostro territorio passa, prima di tutto, dal rispetto delle regole e della civile convivenza e non accettiamo comportamenti come quelli che si sono verificati a Ribolla da parte di alcuni migranti in arrivo anche da altri Comuni. Questo è quello che ho ribadito ai soggetti che gestiscono i centri di accoglienza a Ribolla e in località La Castellaccia subito dopo aver appreso quanto accaduto, chiedendo maggiori controlli e attenzione per tutelare tutta la comunità e il patrimonio pubblico”.
La vicenda di Ribolla, insieme alla volontà di Roccastrada di aderire allo Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati sostenuto dal Ministero dell’Interno, saranno al centro di un doppio incontro convocato a Ribolla per giovedì 2 novembre e a Roccastrada martedì 7 novembre, entrambi alle ore 21.
“Subito dopo aver appreso quanto accaduto dal consigliere comunale Antonio Senserini e da alcuni cittadini presenti – continua Limatola – ho verificato i fatti con i soggetti gestori dei due centri di accoglienza e i Carabinieri e questa mattina ho parlato con la Prefettura, attualmente responsabile della gestione dell’immigrazione sui nostri territori. I responsabili degli atti nel parco di Ribolla saranno individuati con la collaborazione di coloro che gestiscono le strutture di accoglienza e nei loro confronti saranno assunti provvedimenti sanzionatori per far comprendere che il rispetto delle regole è il primo elemento per integrarsi nel territorio che li ha accolti”.
“Alla luce di questi fatti, che confermano posizioni già assunte da questa amministrazione comunale – dice ancora il primo cittadino di Roccastrada – diventa ancora più urgente ridurre il numero di migranti sul nostro territorio per garantire una loro gestione più puntuale e tranquilla. Per questo motivo, abbiamo chiesto di aderire allo Sprar che prevede l’assegnazione in base al numero degli abitanti e, soprattutto, consente una gestione diretta da parte dei Comuni e un’integrazione reale attraverso percorsi specifici e il coinvolgimento in progetti di pubblica utilità che impieghino i migranti, ponendo fine alla loro inattività. A questo si unisce la possibilità di arginare la speculazione da parte di qualche soggetto che, in alcune parti d’Italia, è stato attento più al business dell’immigrazione che alla sua gestione competente e professionale. Questi temi, insieme ai fatti accaduti, saranno al centro dell’incontro fissato per i prossimi giorni, respingendo e prevenendo facili strumentalizzazioni che non fanno parte di questo territorio, da sempre sensibile allo spirito di solidarietà e di comunità e al rispetto di regole che valgono per tutti”.
E sui fatti del parco è intervenuta anche la Lega Nord. «A quanto pare – si legge nella nota del Carroccio – il parco giochi è divento off limits per i naturali utilizzatori ( i bambini), in quanto il parco è perennemente occupato da bivacchi di presunti profughi è sporco da escrementi e preservativi, da alcuni giorni sembra che il numero degli stessi sia cresciuto in modo esponenziale, hanno visto e fotografato una settantina di presunti profughi tra uomini e donne in quel poco spazio».
«Tiziano Rombai della segreteria provinciale Lega Nord Grosseto al riguardo è molto preoccupato su chi controlla queste persone, visto che il controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine non sia il massimo. Incalza Rombai e domanda al prefetto ci deve scappare il morto o uno stupro? Visto soprattutto gli ultimi fatti successi riguardo l’incidente stradale di pochi giorni fa. Non è l’ora che la domiciliata nel palazzo del governo faccia qualcosa?».