GROSSETO โ Pensando al proprio futuro e allโeventualitร di trovarsi ad affrontare un problema di non autosufficienza, piรน di un grossetano su tre (38%) teme che i suoi mezzi economici non basteranno per sostenere i costi dellโassistenza. ร quanto emerge dallโultima ricerca dellโOsservatorio di Reale Mutua dedicato al welfare1.
Un dato che evidenzia come la non autosufficienza, oltre a incidere sulla qualitร della vita del malato e di chi gli รจ vicino, per una fetta consistente di grossetani rappresenti un problema gravoso anche per le stesse finanze personali. Al punto da nutrire forti dubbi sulla capacitร di far fronte alle spese con i propri risparmi.
Ma se gli abitanti di Grosseto si dicono pessimisti sul domani, le loro preoccupazioni sono confermate anche dalla situazione attuale del nostro Paese. I numeri parlano chiaro: secondo le rilevazioni del Censis, sono oltre 3 milioni i non autosufficienti in Italia, vale a dire il 5,5% della popolazione. Tra questi, le persone con una condizione di non autosufficienza grave, costrette in modo permanente a letto, su una sedia a rotelle o comunque confinate nella propria abitazione per impedimenti fisici o psichici, superano gli 1,4 milioni.
Alla luce del progressivo invecchiamento della popolazione e delle trasformazioni del welfare pubblico, il โpesoโ della non autosufficienza ricade in gran parte sulle famiglie. ร sempre il Censis a rilevare come, ad esempio, ben 910.000 famiglie italiane si siano dovute autotassare per far fronte al costo privato dellโassistenza e altre 561.000 abbiano giร utilizzato i propri risparmi arrivando anche a indebitarsi.
Ma, guardando al domani, come pensano i grossetani di affrontare i costi della non autosufficienza? Il 67% si rivolgerebbe ai sussidi messi a disposizione dal sistema di welfare pubblico, come lโassegno di accompagnamento, mentre il 57% attingerebbe fino in fondo ai propri risparmi.
Qualora i soldi non bastassero, per il 33% degli abitanti di Grosseto la soluzione sarebbe quella di vendere i propri beni, come lโabitazione, mentre il 24% arriverebbe a indebitarsi, chiedendo un prestito alla propria banca o ai familiari.
Per non arrivare a questi estremi, il 24% dei grossetani agirebbe per tempo stipulando una polizza assicurativa specifica che garantisca prestazioni e servizi adeguati per far fronte alla problematica, oltre a fornire un sostegno economico.
โDalle risposte che abbiamo raccolto con la seconda puntata del nostro Osservatorio sul welfare emerge la preoccupazione, da parte degli italiani, per i costi legati allโeventuale perdita dellโautosufficienza loro o di un loro caro. โ Afferma Anna Deambrosis, Responsabile della Direzione Welfare di Reale Mutua โ Il problema รจ serio e concreto, anche alla luce del progressivo invecchiamento della popolazione che, nel tempo, accrescerร il fabbisogno di cure e assistenza. Per questo motivo, diventa sempre piรน importante favorire lo sviluppo di misure di assistenza sanitaria integrativa. Come Reale Mutua, siamo giร attivi nel rispondere a questa crescente domanda di welfare attraverso piani di assistenza dedicati, che fanno leva sul network di strutture socio-sanitarie convenzionate Blue Assistance, su professionisti e operatori specializzati, e sullโinnovativo servizio di telemedicina, che offre una soluzione altamente tecnologica per il monitoraggio a distanza dello stato di saluteโ.
1 Indagine CAWI condotta dallโistituto di ricerca Nextplora su un campione rappresentativo della popolazione italiana per quote dโetร , sesso ed area geografica.